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Gen42008

Gli dei di Bali

Dopo le isole Gili ritorno a Kuta, la mia prima tappa di Bali. Devo infatti ancora capire come arrivare a Singapore, da dove ho il prossimo volo fra pochi giorni. Inizia a sentirsi la mancanza della comoda Lonely Planet. A Bali infatti non ci sono punti di informazione turistica “liberi”, cioè ufficiali. Ci sono si tante insegne con scritto “tourist informations”, ma sono tutte agenzie private che cercano solo di vendere le loro escursioni. Se chiedo informazioni su un argomento “A”, prima mi illustrano tutti i loro programmi da “B” a “Z”, poi mi dicono qualcosa sulla mia richiesta ”A”, informazioni però contrastanti con quelle avute da una precedente agenzia visitata, e quindi inservibili.

Così un giorno, al mio ennesimo tentativo di sapere come arrivare a Giacarta in bus, dopo che un tizio di un’agenzia turistica, superati i convenevoli di rito (ciao, come stai, quanti giorni a Bali, Italia, Roberto Baggio, Totti, etc) mi illustra i suoi “originali” tour (dal Kayak al rafting, dalle escursioni in groppa ad elefanti alle crociere in yacht) mi decido ad acquistare una Lonely Planet sul sud-est asiatico, usata e in inglese, in una bancarella. E in due minuti scopro che c’è un bus giornaliero dalla vicina Denpasar che in 24 ore, al prezzo di 20 euro, mi porta nella capitale indonesiana. Semplice, no? Concludendo, a parer mio si può fare a meno di una guida di viaggio in paesi più moderni tipo Australia, Nuova Zelanda, Singapore, Europa etc, dove ci sono ottimi servizi informativi pubblici che ti danno chili (nel vero senso della parola) di depliant gratis, mentre diventa indispensabile nei paesi poveri come per esempio l’Indonesia, perché permette di avere facilmente in mano e in breve tempo informazioni su cultura locale, trasporti, visti d’ingresso e luoghi interessanti da visitare.
Nb: non esiste la versione in italiano delle guide Lonely Planet che trattano tanti paesi in un solo volume, come per esempio la LP sul sud-est asiatico o sul sudamerica. Perché? Semplice, perché non le compra nessuno in Italia. Tutti vanno all’estero in un paese per volta, e solitamente per breve tempo. Quando impareranno gli abitanti del belpaese dai fratelli nord-europei?

Gli ultimi giorni a Bali li dedico a uno degli aspetti di quest’isola che ho gradito di più: le escursioni in moto nell’interno.
Dopo aver “spulciato” ben bene tante cartoline in alcuni negozi (lo faccio spesso, permette di avere una rapida visione dei luoghi di maggior bellezza), scelgo la mia prossima meta: Jatiluwih, zona collinare/montuosa verso nord, famosa per le sue spettacolari risaie.

Sveglia presto (per me, cioè… ehm, le 10) e partenza dopo lento risveglio e lauta colazione (12 e mezza). Giubbotto, maglioncino nello zainetto, piccola mappa, acqua e occhiali da sole. Via!
Broom, broom, broom, broom (4 marce). Naturalmente anche oggi non è possibile arrivarci direttamente, senza soste. Come si fa a Bali? 🙂
Ogni tanto, per esempio, …. continua a leggere qui >>

Dic282007

Isole Gili (Lombok): le foto

Altra puntata di sole foto, questa volta da un vero paradiso indonesiano: le isole Gili, nei pressi della grande isola di Lombok.

Il prossimo post invece sarà un racconto sull’ultima tappa di Bali. 🙂

Ciao ciao!

FOTO isole Gili (59)

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Dic132007

Ubud (Bali): le foto

Bene, dopo qualche settimana (ma… caspita, è già passato un mese!) passata a sistemare alcune cose urgenti (ma cosa alla fine? Bò…), riesco a continuare il blog.
Ritornando alla “vita normale”, e soprattutto riprendendo a lavorare, ma anche aggiungendo gli altri cento impegni quotidiani, si ha il risultato che il tempo libero scarseggia.
Un paio di giorni fa ho letto in un blog di un ragazzo che mi ha scritto (Fabio, qui il suo blog) una recensione su un bel libro di A. De Mello, che ho prontamente inserito nell’elenco dei libri da leggere. Leggendo un brano del libro mi ha colpito questa frase:

“La vita è quella cosa che ci accade mentre siamo impegnati a fare altri progetti”.

Niente di più giusto!
Ho fatto tante cose in questo primo mese dal rientro, ma se mi fermo a pensarci bene mi accorgo… di non aver fatto niente di particolare. Eppure ero sempre impegnato.

Sto già rivedendo i miei programmi futuri di permanenza/partenza!

Per quanto riguarda il blog sul viaggio, ero rimasto a Bali. Prima di continuare a scrivere, però, mi mancavano da inserire le foto delle ultime località visitate, di cui avevo già parlato.

E così ora è il turno delle foto di Ubud, la seconda, bellissima tappa a Bali.

Per capire meglio le foto, date una rilettura veloce a quello che avevo scritto su questa località, in questo post.

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FOTO Ubud, Bali (132)

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Segue un piccolo filmato di 50″ su una processione religiosa, sempre a Ubud.

Ciao!

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Set182007

Le isole Gili

Del lungo spostamento da Ubud verso le isole Gili, un’intera giornata, ricordo in particolare le due orette intorno al tramonto. Non la mattina, passata in un piccolo autobus con sedili “a norma” asiatica (quindi di dimensioni ridotte, taglia “S”) e passeggeri “a norma” occidentale (quindi di taglia L o XL). Leggasi: stipati come sardine! Non il lungo pomeriggio nel traghetto “intercontinentale” (poi spiego perché) per raggiungere Lombok, passato a dormicchiare dentro la barca mentre la maggior parte degli altri passeggeri, in particolare quelli di sesso femminile, si abbrustolivano nella terrazza in alto, sotto il cocente sole tropicale (non capirò mai questo auto-sadomasochismo).

Rimarrà invece per me memorabile quando, appena il sole era abbastanza basso da non dare più fastidio, sono uscito fuori dalla mia buia tana e mi sono appollaiato in una panchina su un lato della barca, lo stesso lato in cui c’era un sole che aveva già iniziato la variazione cromatica dal giallo = caldo terribile = fastidio, al rosso = tepore piacevole = riflessioni varie. Dei 5 sensi che abbiamo, se si riesce a raggiungere il top su almeno 2 nello stesso momento, si sta divinamente. E così, con il mio piccolo lettore mp3 ho cliccato “play” sulla mia musica preferita proprioi mentre la natura aveva già cliccato “play” sul film che mi avrebbe tenuto 2 ore incollato alla panchina. Se la vista del mare, con la sua immensità e colore, è già di per se piacevole in ogni momento, abbinata ai colori del tramonto lo diventa ancor di più. 🙂

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Isole Gili: Tramonto Wallace

Tramonto sulla linea di Wallace

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In tarda serata, quando ormai è già buio, arrivo così in Oceania. Già, perché il canale di mare fra Bali e Lombok, la cosiddetta “linea di Wallace”, segna il confine geografico e biologico fra Asia e Oceania. Ma niente paura, non sto tornando in Australia. Trascorro invece una settimana fra le isole Gili, vicine alla più grande isola indonesiana di Lombok: Gili Trawangan, più turistica e dotata di tanti hotel, ristoranti, bar e negozietti, e Gili Meno, più piccola e selvaggia, solo natura e pochi hotel/ristoranti, zero vita notturna, silenzio e solo rumore delle onde. Niente asfalto in tutte e due, solo strade di sabbia o terra (si può girare scalzi!). Entrambe dotate di spiagge stupende e bianchissime, in quanto c’è la barriera corallina vicina, con l’acqua del mare che qui, udite udite, raggiunge la trasparenza del mare sardo.

E come si misura?

Ecco un semplice “test di misurazione trasparenza acqua marina”. Entrate in acqua fino …. continua a leggere qui >>

Set102007

Ubud, il cuore di Bali

Con la sua posizione più centrale rispetto a Kuta, Ubud è un ottimo punto di partenza per le varie visite ai luoghi più interessanti dell’isola. Poi con il motorino è una favola! E’ un vero piacere percorrere le stradine dell’isola in moto, oltre che economico. Qui a Bali lo scooter mi sta piacendo così tanto che, quando torno in Italia, credo sarà il mio futuro mezzo di trasporto (se non un’ancora più economica bici) anziché un’altra auto.
Unico neo: a Bali per guidare ci vuole la patente internazionale, che non ho. E inoltre si guida a sinistra, il che rende gli incroci un po’ più complicati. Se poi aggiungo l’assicurazione che non ho voluto acquistare (costava 1 euro in più al giorno), qualche rischio non manca neanche qui.

Dopo aver visitato la locale “Monkey Forest”, un parco in mezzo alla città con 3 piccoli templi e tante scimmiette intorno, con la mia bella Honda nera un giorno mi avvio verso il maestoso Pura Besakih, il tempio Indù più grande di Bali, ad una cinquantina di chilometri verso nord.
Dopo una mezz’oretta di viaggio però, subito dopo una curva, c’è una sorpresa che mi aspetta: un grande posto di blocco della polizia! Ci sono almeno 7 od 8 agenti che stanno fermando tutti i motorini. Cerco di temporeggiare facendo finta di non capire (il poliziotto parla malissimo inglese) ma il mio trucchetto ha vita breve.
– “Driving license, please”
– “Ehm… I left it in my hotel (l’ho lasciata in hotel)”.

Naturalmente non ci crede e, con la faccia da poliziotto duro asiatico che, rispetto alle facce da poliziotto duro sudamericano fa molto meno paura, facendosi aiutare da un altro poliziotto che parla meglio l’inglese emette la mia sentenza, pur se sono senza avvocato, con due diverse opzioni a mia scelta:
– sentenza n° 1: sequestro immediato della moto (e conseguente rientro a piedi per i 20 Km già percorsi) e processo la mattina dopo in tribunale in una città non tanto vicina, Bangli;
– sentenza n° 2: multa di 100.000 rupie (8 euro) da pagare subito.

Anche qui in Indonesia quindi, come in sud America, c’è sempre un’opzione “b” che mette tutti d’accordo. Qualche soldo (che si intascano loro) che alla fine anche a me conviene. La patente internazionale in Italia mi sarebbe costata molto di più (se non ricordo male quasi un centinaio di euro).

Superato il primo intoppo, che comunque un po’ di timore me l’ha creato, mi avvicino ancor di più al grande tempio e mi accorgo che dev’essere una meta frequentatissima dai turisti (incontro infatti diversi pullman pieni). In una sosta lungo la strada, davanti a delle bellissime risaie, appena scendo dalla moto saltano fuori diversi venditori ambulanti che mi circondano. Un tipo, particolarmente insistente, mi vuole vendere una bella scacchiera di legno con le pedine intersiate a mano, per 10.000 rupie (meno di 1 euro). Molto molto bella ma… dove me la metto? Un’altra cosa bella del giro del mondo è che si è liberi dalla tentazione di comprare souvenir, come mi accadeva in passato nei viaggi di un mese, perché poi non ci si può portare dietro la roba per mezzo mondo. Ma se riesco a superare questo rompi…. ehm, questo venditore insistente, ci casco poco dopo con un’altra che mi rifila una (bella) magliettina per 20.000 rp (1,5 euro).
Riparto, deciso a non fermarmi più finché non arrivo alla “terra santa” (il tempio) ma… STOP! Ad un incrocio mi ferma una guardia: devo pagare 5.000 rp di tassa governativa perché sto per passare davanti ad un bel lago. Ok, il panorama è bello, ma io non son qui per il lago.
Pago e riparto, arrivo finalmente al tempio e…. STOP! Tassa d’ingresso, 10.000 rp. Ok anche qui, c’è in tutti i templi più grandi.
Pago, mi avvio verso l’ingresso, ma…. STOP! Non si può entrare senza il sarong (un pareo maschile). Se in tutti i templi in cui son già stato lo prestavano, qui lo vendono o lo noleggiano. Scelgo il noleggio, 10.000 rupie. Uff, acc, grunt!
Metto il sarong, mi sposto e…. STOOOOOOP!! Ma che cavolo c’è ora???? E’ obbligatoria la guida per entrare, e qui le guide si sono associate in cooperativa.
– “Ma io la guida non la voglio”, gli dico.
Se dovessi farmi accompagnare da una guida in ogni tempio dove entro…. Ma niente da fare, qui ci vuole per forza e sono irremovibili, al punto che me ne assegnano una gratis, la quale poi mi chiede comunque un compenso. 20.000 + 5.000 rp di mancia involontaria (cioè su richiesta).

Riesco così, finalmente, …. continua a leggere qui >>

Set52007

Kuta (Bali): le foto

Come annunciato, ecco le prime foto di Kuta, Bali.

Ciao!

FOTO Kuta, Bali (58)

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