Eccomi qua, felice e beato che
mi mangio la mia bella cavalletta thailandese. Eh eh,
mai provato? Provateci pure, non fa male allo stomaco,
e poi ha un sapore...
|
|
Dopo una pausa di
riflessione di un anno, passato interamente in viaggio (giro
del mondo attraversando 3 continenti, con un unico biglietto
aereo di varie tappe - l’anno più bello, emozionante ed intenso
della mia vita, descritto qui),
trovo la maniera di “forzare” il bivio obbligato di cui sopra e
lavorare solo per 3 mesi viaggiando per i restanti
9!
Come? Tutto descritto
nel blog.
In questo sito, quindi, riporto le varie esperienze di viaggio (e di
vita) dei vari paesi visitati, con anche informazioni varie (costi,
contatti ecc.), tante foto e alcuni video.
Un’altra parte del sito è dedicata all’altra mia grande passione, la
salsa (il ballo), con foto di alcuni
importanti stages o eventi particolari, e alcuni racconti sulla
pratica di questo divertente ballo in alcuni paesi del mondo.
Nella pagina Musica Dal Mondo sono raccolti
alcuni dei brani più belli ascoltati nei paesi visitati, per far sì
che anche le orecchie possano ascoltare atmosfere di paesi lontani.
Nel BLOG in teoria ci
sono le ultime novità, in pratica (il suo aggiornamento è in
costante ritardo…) ci sono gli ultimi racconti pubblicati, racconti
che sono anche riepilogati in ordine cronologico nelle rispettive
pagine
-
Giro del Mondo
-
America Latina 2008/2009 e
- Sud America 2009/2010.
Bene, è tutto! Non vi resta che navigare (virtualmente) nel sito,
con l'augurio che possiate navigare (realmente) al più presto nei
mari e cieli del mondo!
Un abbraccio gratis per tutti,
ciao!
Per completare la
descrizione di cosa siano i viaggi per me, riporto qui sotto un
articolo che scrissi in passato per una rivista di viaggi sul
“Perché Viaggiare”, e in particolare sul “Perché viaggiare” in
economia, con lo zaino in spalle.
Risparmiare?
Si, forse in me questo modo di viaggiare in principio è
proprio nato per la volontà di spendere meno. O, meglio,
per spendere lo stesso tanto ma rimanere in viaggio il
doppio del tempo rispetto ad un viaggio organizzato.
Ma poi… poi…
quando ho scoperto che uscendo anche di poco dalla
strada principale di una località turistica o da un
itinerario classico c’era tutto un altro mondo dietro;
quando ho scoperto che con il passare del tempo mi
ricordavo più gli imprevisti di un viaggio fatto nel
passato di ciò che avevo invece perfettamente
pianificato; quando ho respirato l’aria frizzante (o
anche puzzolente, perché no?) ma intrisa di libertà di
un paesino dell’entroterra brasiliano neanche segnato
sulla mappa, nel quale mi aveva scaricato poco prima lo
scalcinato autobus di turno per un improvviso guasto, o
che magari invece avevo scelto io stesso come meta il
giorno prima solo per il nome curioso che aveva; quando,
dopo aver imparato un minimo di lingue straniere, ho
scoperto che il parlare con la gente comune che si
conosce viaggiando nei luoghi meno frequentati dai
turisti mi dava tanta più gioia di quella che mi poteva
dare il fare una foto ad una bellissima spiaggia;
quando… quando… riempirei pagine e pagine di aspetti
positivi che si possono incontrare in un viaggio
“disorganizzato”, cioè al di fuori dei villaggi
turistici, tour preconfezionati et similia. Aggiungo
anche che tutte queste caratteristiche si riscontrano in
misura esponenziale nei paesi poveri anziché in quelli
ricchi, troppo simili quest'ultimi a casa nostra.
Viaggiare
quindi anche per osservare luoghi diversi, persone
diverse, usi, costumi, abitudini, religioni, razze
diverse. Viva il diverso! Perché è proprio osservando
chi è diverso da noi che ci si arricchisce di quella
tolleranza e rispetto per il prossimo che sempre più
sembra manchi oggi.
L’entrare poi
in contatto “dal vivo” con condizioni di vita che noi
non sopporteremmo un solo minuto e che invece per altri
sono la normalità, fa pensare tanto e allora, quando si
ritorna nella nostra società ovattata, ci si pone tante
domande e si scopre così che il 90% (se non il 100%) dei
“problemi” che tutti i giorni ci poniamo sono delle vere
banalità. E si lasciano così perdere tante cose.
Ricordo
sempre con piacere, a questo proposito, un aforisma
letto da qualche parte, che diceva: “Inutile prendere
sul serio la vita, tanto non se ne esce vivi”.
Giusto?
Pietro M. |
|