CURITIBA
Chiuso il lungo capitolo cascate, da Foz mi sposto a Curitiba, grande e moderna città del Sud, dove 3 giorni son più che sufficienti per una discreta visita. Ben 20° di differenza la distinguono dalla precedente Foz (in meno! Nonostante siamo in Brasile e d’estate).
Qui inizio a prendere confidenza con i ristoranti brasiliani. A parte quelli “a la carte”, ce ne sono fondamentalmente due tipi: “a chilo” e “a vuntade”. Nel primo tipo c’è un self-service dove ognuno si serve nel piatto ciò che preferisce, poi si va alla cassa e si paga in base al peso del cibo. Costo medio: 8-10 reais al kg, che per un pasto di 500-600 grammi fa 4-6 reais (1,5 – 2 euro). Nei ristoranti “a vuntade” invece si paga una tariffa fissa (7-8 R$) e poi si può mangiare tutto ciò che si vuole, senza limite. Un giorno qui a Curitiba ne ho trovato uno “a vuntade” per 3,90 R$! 1,40 euro per mangiare quanto si vuole. Mai visti prezzi così bassi, e infatti in un tavolo vicino al mio vedo due “barboni” ufficiali, con tanto di divisa stracciata e “medaglie” (macchie) sul petto. Il prezzo è così basso che anche loro possono permettersi un ristorante. Neanche quando son stato in Brasile alcuni anni fa ricordo fossero così bassi i prezzi del cibo. Dopo alcuni giorni scoprirò perché. In un quotidiano leggo che negli ultimi 2 anni il valore del real è salito, per cui ora le esportazioni iniziano a diminuire e fra queste soprattutto quelle dei generi alimentari, per cui quest’anno in Brasile c’è stato un eccesso di produzione di generi alimentari e i prezzi sono dovuti scendere. Eccesso di alimenti in Brasile??? Se me lo avessero raccontato non ci avrei creduto. In un paese con oltre 55 milioni (un terzo del totale degli abitanti) di persone sotto la soglia della povertà, avere un eccesso di produzione alimentare diventa un’altra delle tante forti contraddizioni che lo caratterizzano.
E dopo una tranquilla domenica passata in compagnia di Lais e del suo ragazzo (conosciuta tramite il sito di ospitalità Couchsurfing), che mi ha portato in giro per la città, prendo un bel “trenino verde” e mi avvio verso la costa. Destinazione: Ilha Do Mel.

Curitiba
ILHA DO MEL
“Isola del miele” è la sua traduzione portoghese, ma oltre a non esserci strade asfaltate (buono), automobili (buono), smog (buono), non ci son neanche …. continua a leggere qui >>