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Gen172007

(RIO DE JANEIRO/5) La Violenza

Quando si va in giro a Rio tutto è apparentemente tranquillo. C’è gente che fa shopping, che va/torna dal lavoro, che mangia nei tanti ristorantini che si affacciano sulla strada, qualcuno dorme per terra, qualche altro lava i vetri al semaforo o fa le capriole in aria per poi chiedere qualche soldo. Insomma, niente di strano. Nonostante sia ritenuta una delle città più violente dell’America Latina, per strada tutto sembra tranquillo, anche a notte inoltrata. Ma basta trattenersi in città qualche giorno in più che, abbastanza rapidamente, si viene a scoprire l’altro lato della bella città carioca. Così succede anche a me.
Tutto inizia un tranquillo pomeriggio quando, mentre son da solo nella spiaggia di Copacabana, un ladruncolo sfila abilmente i soldi dalla tasca dei miei pantaloncini appoggiati sulla sabbia appena, anche se solo per pochi minuti, li lascio alle mie spalle. Son solo 13 reais (4,50 euro), poco più dei 10000 pesos colombiani (3,30 euro) che l’anno scorso mi fregarono in Colombia. Insomma, considerando l’inflazione, la tangente ai ladruncoli sudamericani dovrei averla pagata anche questa volta. Spero basti. Ciò che mi ha sorpreso è stata la velocità del ladro (che è riuscito anche a rimettere in tasca ciò che non gli serviva, come le chiavi dell’ostello), ma anche l’omertà di quattro ragazze che erano vicinissime a me e hanno quasi sicuramente visto tutto. Ogni volta che le guardo si girano dall’altra parte. Farsi gli affari propri qui è una regola di vita. Il ladro comunque era un venditore ambulante di formaggio. Fate sempre attenzione ai venditori ambulanti delle spiagge di Rio, sono quelli che si avvicineranno di più a voi.
Il giorno dopo un altro ladruncolo si introduce nell’ostello ed entra in una camera a caso: la mia! Ma fra i 4 ripostigli chiusi a chiave, con bagagli, la sorte ha voluto che scassinasse proprio quello dell’unica brasiliana che c’era in camera, alla quale ruba una macchina fotografica e alcuni gioielli. Fra l’altro l’unico che lo ha visto e ci ha anche parlato è stato proprio… il sottoscritto! Ma il furbastro aveva già finito il suo lavoro e, non immaginando io chi fosse, abbiamo solo scambiato qualche parola di circostanza.

Il giorno dopo ancora, mentre ritorno dalla spiaggia in bus, assisto ad uno scippo. 2 ragazzini strappano qualcosa che non riesco a vedere (credo il cellulare) dalle mani di una ragazza che sta per salire sull’autobus. Poi, incalzati dalle urla dell’autista, corrono via attraversando veloci una trafficatissima strada a 4 corsie. La cosa più impressionante è stata non tanto assistere allo scippo ma vedere quei due piccoli bambini neri, scalzi e a torso nudo insinuarsi fra le auto in corsa. Per un attimo ho avuto il timore di vederne qualcuno schiacciato sull’asfalto. Ma ce la fanno.

Insomma, giorno dopo giorno il piacere che si prova passando qualche ora nelle belle spiagge cittadine o vedendo il Corcovado o scambiando qualche parola con i sempre sorridenti brasiliani, si alterna ad un clima talvolta pesante.
Inizio così  a dare uno sguardo anche alle pagine di cronaca dei quotidiani, dove leggo notizie pazzesche. Una delle tante: rapina in una casa di Rio, gli occupanti (due adulti e due bambini) vengono chiusi a chiave in un auto e poi questa viene incendiata. Solo un adulto si salva. Altro che la banda della Uno bianca. Oppure oggi, a pagina 9 del quotidiano “O Globo”, c’è un piccolo articolo in fondo pagina dove c’è l’elenco dei 6 attacchi alle auto circolanti di ieri notte: auto fermate (ai semafori o mentre vengono parcheggiate) da almeno 3 o 4 persone armate che prima derubano gli occupanti e poi portano via anche l’auto. Questo spiega perché di notte nessuno qui si ferma ai semafori rossi, né le auto private né i taxi e bus.

Finchè arriva il 28 dicembre, quando all’alba si scatena una vera e propria guerra urbana. Un autobus cittadino viene fermato da uomini armati, i passeggeri vengono prima derubati e poi viene dato fuoco all’autobus con le persone dentro. 19 morti bruciati vivi e 28 feriti. Poco dopo altri attacchi alle postazioni di guardia della polizia in varie zone della città. Uno di questi attacchi avviene proprio a Botafogo, nella zona dove sono io, e proprio davanti alla fermata dove spesso scendo dall’autobus. Qui si conteranno due morti. La sera, mentre passo lì vicino, vado a vedere la cabina. Con il gesso sono stati segnati i buchi dei proiettili: 51, tutti ad altezza d’uomo. Nonostante l’obiettivo fossero i poliziotti, chi ha sparato non si è minimamente interessato agli eventuali passanti. E infatti, oltre ad un poliziotto, ci è andata di mezzo una venditrice ambulante che sostava proprio li davanti, morta mentre con il suo corpo proteggeva il figlio di 6 anni.

Cabina Policia Rio De Janeiro

Episodi questi ultimi di una guerra sempre più violenta fra i capi delle favelas (che controllano il ricco mercato locale della droga) e una fazione relativamente nuova a Rio, i paramilitari, gruppi armati semi-ufficiali (in quanto ci sono anche veri poliziotti in mezzo) che stanno a poco a poco prendendo in mano il controllo delle oltre 300 favelas cittadine, facendo fuori i loro capi. Una sorta di “male minore” che viene tollerato perché non si è trovata altra soluzione per combattere la fortissima criminalità locale. Anche in Colombia si iniziò così tanti anni fa, con ottenere però in seguito solo un pesante peggioramento della situazione.

A parte questa “guerra” che, escludendo i fatti di questi ultimi giorni, si combatte ogni notte all’interno delle favelas, i furti e aggressioni ai turisti sono tuttavia frequenti.
Bilancio degli ultimi 14 giorni, a Rio, delle persone che alloggiano qui in ostello (e che conosco):

  • Io (Italia!): furto dalla tasca di 13 R$ (quartiere Copacabana);
  • Tatiana (Brasile): furto di macchina fotografica e alcuni gioielli dalla camera dell’ostello (Botafogo);
  • Tomoko (Giappone): un pomeriggio viene spinta a terra da 2 ragazzi e le viene rubata la macchina fotografica (Lapa);
  • coppia di ragazzi francesi (Francia): scendendo a piedi dal Corcovado (la famosa statua del Cristo) vengono circondati da quattro ragazzi con machetes in mano (c’è la foresta ai lati della strada): solita macchina fotografica rubata + zaino;
  • Bart (Olanda): inoltratosi a piedi (errore!) nel buio tunnel che porta a Copacabana, un pomeriggio viene rapinato da due ragazzini dei soldi, 50 R$ (Botafogo / Copacabana).

Speriamo l’elenco dell’ostello si chiuda qui!
Poi ci sarebbero altre notizie simili su fatti accaduti ad amici degli ospiti dell´ostello o a loro raccontati. Ne ricordo una in particolare, e cioe´ quando il 30 dicembre nel vicino Alpha Hostel (sempre qui a Botafogo) degli uomini armati si sono introdotti nell´ostello e hanno derubato i turisti. Dentro l´ostello!
Una nuova regola che quindi imparo per stare serenamente a Rio De Janeiro (da aggiungere alle solite regole da usare in tutto il Sudamerica) è: escludendo le favelas, non ci sono grosse differenze di sicurezza tra le varie zone della città. E’ importante invece non andare in un luogo se la zona non è abbastanza frequentata. Quando non ci son passanti o comunque traffico, i ladri spuntano fuori più facilmente.

Ma cosa fanno le autorità per contrastare questa forte criminalità?
Anche questa volta hanno scelto l’unico metodo al quale sempre ricorrono: la forza militare.
Ieri sono arrivati in città 500 soldati della Forca Nacional de Seguranca, uno speciale corpo militare con un severo addestramento da guerra, oltre che dotato di armi da guerra. Il governo locale dello Stato di Rio gli ha concesso completa licenza di compiere qualsiasi azione ritenga utile senza contattare preventivamente il governatore. Se già la polizia qui a Rio ha di fatto la mano libera quando si tratta di lotta ai narcotrafficanti, ora ha anche l’avallo ufficiale.
In risposta a ciò stanotte i narcotrafficanti hanno incendiato altri 2 autobus cittadini, per dimostrare che non hanno paura dei militari. Questa volta però facendo prima scendere gli occupanti, quindi senza morti.
Per quest’operazione verranno spesi 25 milioni di reais (9 milioni di euro) al mese per le spese extra di stipendi, alloggi, mezzi e armamenti. Se molti meno di questi soldi fossero stati utilizzati per costruire qualche scuola in più nelle favelas e strutture meno da terzo mondo, forse si inizierebbe ad ottenere qualche risultato più duraturo. Rocinha, la più grande favela dell’America Latina che sono andato a visitare alcune settimane fa, per una popolazione di 200.000 abitanti ha solo 4 piccole scuole elementari (ne parlerò più avanti di questo). Ma gli interventi militari danno più immagine. Ogni giorno leggo nei quotidiani pomposi discorsi dei politici locali e nazionali che illustrano l’efficienza e le dotazioni tecniche dei militari. Ieri al loro arrivo in città sono stati anche accesi in cielo i fumogeni con i colori nazionali. La festa sta per iniziare.
Domani ci sarà un’importante riunione nel miglior hotel di Copacabana dei presidenti di molti stati sudamericani (del Mercosur), quindi i 500 militari verranno utilizzati anche per la loro sicurezza (naturalmente domani andrò a curiosare 🙂 ). Da dopodomani, venerdì 19, saranno effettivi e pronti al 100% per la repressione nelle favelas (soprattutto in quella di Mangueira) sospettate di essere i centri organizzativi degli attentati del 28 dicembre. Si preannuncia una feroce rappresaglia dei militari, che potrebbe poi essere seguita da ulteriori vendette dei narcotrafficanti, come già accaduto. Spero naturalmente che nulla di tutto ciò accada, però questa volta la mia partenza, che casualmente coincide con la vigilia di quest’operazione militare, credo giunga al momento opportuno. Nonostante abbia passato un meraviglioso mese qui a Rio De Janeiro, è ora giunto il momento di andare via.

25 comments to (RIO DE JANEIRO/5) La Violenza

  • A leggere ste storie viene voglia di andare da un’altra parte… altro che Brasile…

  • Si, però devo ancora scrivere i lati positivi… Un pò di pazienza e arrivano. ; - )
    Ciao ciao!

  • un saluto da una nuova adepta del tuo blog, che ci è capitata per caso durante una passeggiata internettiana. buon viaggio!

  • Gianni

    he leido que te an robado dos duros lo que me parece extraño es que no te dieron tbn dos ostias para llevar poco dinero, je je veo que estas bien sigue asi y disfruta ciao merdaccia.Gianni

  • –> ELENA
    Grazie Elena, ora faccio un giro nel tuo blog! 😉
    Ciao!

    –> GIANNI
    Dai, erano solo 4 euro, a molti altri dell´ostello é andata peggio. 🙁
    Ciao ciao!

  • Ali3n0

    Ciao Pedro, come al solito complimenti per la prosa e la lucidità d’esposizione… continua a scrivere che anche se non si commenta di gente che legge ce n’è, fidati 😉
    PS ricordati ogni tanto di caricare il mio blog, così mi si aggiorna l’immagine con le visite dal globo e me la tiro un po’ ghghghghaghgh
    http:://www.alienshell.org
    Io sono a -13… Lacio drom!!

  • Ciao Alex!
    Queste ultime settimane di bagordi non ho avuto molto tempo per stare online, ma ricordo sempre il tuo blog. Anzi, per non scordarmelo ora lo aggiungo ai link amici del blog. Qui tutto ok, son contentissimo per i tuoi -13!
    Vai!!!

  • Massimo

    io il 18 e 19 ero a rio non mi dire che eri li??? non ho guardato il tuo sito xchè pensavo o fossi + a nord..

  • Ciao Massimo!
    Ho lasciato la bella Rio esattamente il 18 gennaio, alle 23:30. Per un (altro) pelo non ci siamo beccati!!!
    Dove sei ora? Ciao!

  • Solo

    -> Ali3n0
    continua a scrivere che anche se non si commenta di gente che legge ce n’è, fidati 😉

    UNO SONO IO!

  • Anonimo

    E’nevicato!stamattina Nuoro era imbiancata! C’è un freddo cane!Te lo ricordi com’è il freddo?
    Sappi che sei diventato “F4” (anche io!). Come vedi,ovunque tu sia,la “carriera” non si ferma! Auguri!ciao Rosanna

  • enrica

    stavolta mi hai fatto venire i brividi…. quei fuochi d’artificio… Fantastico quello che stai vivendo: pensa quanto ti stai arricchendo.. ed è ricchezza esentasse!!!
    Intanto Michele prepara un altro mega raduno…. ancora senza di te.
    Un abbraccio

  • La neve? : - o
    Io da oggi, dopo un mese intero di pioggie, son ritornato alla spiaggia e al sole, a Bahia. Grazie per la notizia del passaggio di livello, Rosanna. Va tutto alla meraviglia in questo periodo, meglio non potrebbe. Spero duri!!
    Ciao ciao!

  • Ciao Enrica, grazie! Appena torno verro’ anch’ io ad un raduno “Spiriticchiesco”! : - D
    Ciao!

  • cammela

    Ciao Pietro auguri per il passaggio di livello.In Sicilia a differenza di Nuoro abbiamo la primavera.Continuo sempre a seguirti, prima o poi passerai dalla sicilia. ciao ciao

  • Ciao Cammela!
    Grazie, anche facendo il vagabondo sono avanzato di carriera! 😀
    Prima o poi passeró per forza in Sicilia, é un bel posto che ancora mi manca.
    Ciao!

  • Muito interessante!!!
    se vuoi vedere il mio Rio… http://www.tickettorio.blogspot.com

    um abraço

  • Oi Alex!
    Tranquilo que ya he falado muito bem de Rio, en meu mesmo blog. Io falei de os malo, e tamben de os bueno de sua ciudade maravillosa!
    Um abraco! : - )

  • Ila

    Ciao. Sto pianificando un viaggio in Brasile per il prossimo dicembre. Sarò io e il mio ragazzo. Sto leggendo diverse esperienze di viaggio e devo dire che questo tuo racconto spaventa molto. NOn sono una sprovveduta, ho già girato mezzo mondo ma a questo grado di pericolosità non sono preparata. Oltretutto sono un’appassionata di fotografia e ho una macchina reflex abbastanza costasa che mi segue in tutti i viaggi. Pensi che sia il caso di lasciarla a casa o il discorso vale solo per Rio? Grazie, Ila

  • Ciao Ila,
    non ti preoccupare troppo, parti pure e con la tua macchina reflex. Certo, se ti porti dietro anche una piccola compatta da nascondere meglio di una reflex, potrai permetterti anche di uscire la sera con la tua macchinetta. COn la reflex invece dovrai usare sempre mooolta prudenza, soprattutto non girare per strada con la macchina visibile (o appesa al collo).
    Dalle altre parti del Brasile è un po’ più sicuro di Rio, comunque serve sempre molta prudenza (e però nessun allarmismo).
    Farai uno splendido viaggio in Brasile e certamente foto stupende… quindi non perdertele.
    Ciao ciao (dalla COlombia)! ; - )

  • jacopo

    sono qui a Rio da 2 mesi e mezzo mai successo niente e mai visto nessuna scena di violenza…eppure sono andato anche nelle favela sia di giorno che di notte…insomma me la sono girata tutta in qualsiasi orario fatto foto video e mai accaduto nessun episodio di violenza…mah!

  • -> Jacopo
    Anche a me, per fortuna, non è successo mai niente, neanche andando nelle favelas. Però di violenza ce n’è…. eccome! Prenditi un giornale di un qualsiasi giorno della settimana, e poi ne riparliamo. Goditi Rio, nonostante tutto è una delle città più belle del mondo! : - )

  • Sara

    Siamo ritornati io e mio marito dopo 15 giorni di Brasile interi non ci hanno rubato niente non abbiamo preso la zika…naturalmente al mare gli zaini sempre vicini il bagno uno x volta oppure ti porti i soldi contati mai esibire piu di tanto cellulari noi non ci siamo portati nemmeno le fedi ma la macchina fotografica si…dispiace leggere queste cose non vorrei che bloccassi il turismo in un posto favoloso perchè il tuo post è tra i primi che esce…è un popolo stupendo con cultura cibo e luoghi magici e vivono di questo a dei prezzi bassissimi.bisogna essere svegli e guardarsi intorno ma succede anche da nou nelle grandi città comunque è pieno zeppo di polizia per le strade forse per le olimpiadi!

  • -> Sara
    Ciao Sara, anche io sono andato tante volte in Brasile e non mi è mai successo (quasi) niente, in ogni caso alcuni pericoli ci sono ed è meglio farli presente a chi ci va per la prima volta. Anche dal tuo messaggio vedo che hai preso diverse precauzioni, e proprio quelle precauzioni sono i consigli di cui ha bisogno chi ci va per la prima volta.
    Viva il Brasile, terra bellissima e gente fantastica, un viaggio in quel mondo vale sempre la pena, sempre!!
    😀
    Saudade do Brasil…. :'(

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