Home

Chi sono Viaggi Salsa Musica dal mondo Links Contatti/ Contacts GuestBook

 

 

 

Eccomi qua, felice e beato che mi mangio la mia bella cavalletta thailandese. Eh eh, mai provato? Provateci pure, non fa male allo stomaco, e poi ha un sapore...

 

 

Tutto inizia (ciò che racconto in questo sito) con i classici viaggetti di 2 o 3 settimane, meravigliosi ma…. alla fine era sempre dura ritornare alla realtà di casa e lavoro….

Poi provo a riunire le ferie di due anni di lavoro, e fare un unico viaggio di 2 interi mesi, pensando di poter appagare la sete di “vagabondaggio” per il mondo, ma scopro che 2 mesi non son poi così tanti, e passano in fretta….

Alla fine giungo così ad un bivio obbligato: o lavorare o viaggiare!

Dopo una pausa di riflessione di un anno, passato interamente in viaggio (giro del mondo attraversando 3 continenti, con un unico biglietto aereo di varie tappe - l’anno più bello, emozionante ed intenso della mia vita, descritto qui), trovo la maniera di “forzare” il bivio obbligato di cui sopra e lavorare solo per 3 mesi viaggiando per i restanti 9!
Come? Tutto descritto nel blog.

In questo sito, quindi, riporto le varie esperienze di viaggio (e di vita) dei vari paesi visitati, con anche informazioni varie (costi, contatti ecc.), tante foto e alcuni video.

Un’altra parte del sito è dedicata all’altra mia grande passione, la salsa (il ballo), con foto di alcuni importanti stages o eventi particolari, e alcuni racconti sulla pratica di questo divertente ballo in alcuni paesi del mondo.

Nella pagina Musica Dal Mondo sono raccolti alcuni dei brani più belli ascoltati nei paesi visitati, per far sì che anche le orecchie possano ascoltare atmosfere di paesi lontani.

Nel BLOG in teoria ci sono le ultime novità, in pratica (il suo aggiornamento è in costante ritardo…) ci sono gli ultimi racconti pubblicati, racconti che sono anche riepilogati in ordine cronologico nelle rispettive pagine

- Giro del Mondo

- America Latina 2008/2009  e

- Sud America 2009/2010.

Bene, è tutto! Non vi resta che navigare (virtualmente) nel sito, con l'augurio che possiate navigare (realmente) al più presto nei mari e cieli del mondo!

Un abbraccio gratis per tutti,

ciao!

Per completare la descrizione di cosa siano i viaggi per me, riporto qui sotto un articolo che scrissi in passato per una rivista di viaggi sul “Perché Viaggiare”, e in particolare sul “Perché viaggiare” in economia, con lo zaino in spalle.
 

Risparmiare? Si, forse in me questo modo di viaggiare in principio è proprio nato per la volontà di spendere meno. O, meglio, per spendere lo stesso tanto ma rimanere in viaggio il doppio del tempo rispetto ad un viaggio organizzato.

Ma poi… poi… quando ho scoperto che uscendo anche di poco dalla strada principale di una località turistica o da un itinerario classico c’era tutto un altro mondo dietro; quando ho scoperto che con il passare del tempo mi ricordavo più gli imprevisti di un viaggio fatto nel passato di ciò che avevo invece perfettamente pianificato; quando ho respirato l’aria frizzante (o anche puzzolente, perché no?) ma intrisa di libertà di un paesino dell’entroterra brasiliano neanche segnato sulla mappa, nel quale mi aveva scaricato poco prima lo scalcinato autobus di turno per un improvviso guasto, o che magari invece avevo scelto io stesso come meta il giorno prima solo per il nome curioso che aveva; quando, dopo aver imparato un minimo di lingue straniere, ho scoperto che il parlare con la gente comune che si conosce viaggiando nei luoghi meno frequentati dai turisti mi dava tanta più gioia di quella che mi poteva dare il fare una foto ad una bellissima spiaggia; quando… quando… riempirei pagine e pagine di aspetti positivi che si possono incontrare in un viaggio “disorganizzato”, cioè al di fuori dei villaggi turistici, tour preconfezionati et similia. Aggiungo anche che tutte queste caratteristiche si riscontrano in misura esponenziale nei paesi poveri anziché in quelli ricchi, troppo simili quest'ultimi a casa nostra.

Viaggiare quindi anche per osservare luoghi diversi, persone diverse, usi, costumi, abitudini, religioni, razze diverse. Viva il diverso! Perché è proprio osservando chi è diverso da noi che ci si arricchisce di quella tolleranza e rispetto per il prossimo che sempre più sembra manchi oggi.

L’entrare poi in contatto “dal vivo” con condizioni di vita che noi non sopporteremmo un solo minuto e che invece per altri sono la normalità, fa pensare tanto e allora, quando si ritorna nella nostra società ovattata, ci si pone tante domande e si scopre così che il 90% (se non il 100%) dei “problemi” che tutti i giorni ci poniamo sono delle vere banalità. E si lasciano così perdere tante cose.

Ricordo sempre con piacere, a questo proposito, un aforisma letto da qualche parte, che diceva: “Inutile prendere sul serio la vita, tanto non se ne esce vivi”.
Giusto?

Pietro M.