(in Indonesia hanno quasi sempre la colazione inclusa)
BALI Kuta Dua Dara Inn (tel. 0361-754031): Rp 35.000 (2,9 euro!! – 1 persona), 50.000 (2 persone, 2 euro a testa!). Pulito, bagno in camera con acqua fredda, ventilatore, colazione in camera – Ci sono anche camere con aria condizionata, a 90.000 Rp (1 pers) e 125.000 Rp (2 pers), più spaziose e con anche acqua calda. Le camere hanno sempre il letto grande matrimoniale – Hotel ottimo e super-economico!! Ubud Ni Nyoman Warini Bungalows: (tel. 0361-978364): Rp 60.000 (1 persona). Bagno con acqua calda, ventilatore, colazione in camera. Guest house ottima, proprietari cordiali e pace assoluta.
GILI TRAWANGAN (Lombok) Lisa Homestay: Rp. 60.000. Bagno, ventilatore, colazione – Pulito, un po’ caldo. Rudy’S Pub: Rp. 50.000. Colazione, ventilatore, bagno senza lavandino – Più rustico
GILI MENO (Lombok)
(Qui, a causa di una richiesta d’informazioni ricevuta, ho preso i prezzi e contatti di quasi tutte le strutture ricettive)
Isola stupenda, spiagge bellissime (coralline, c’è la barriera vicina) anche se strapiene di pezzi di corallo morto per cui bisogna fare sempre molta attenzione ai piedi. Contatto totale con la natura, si può girare dappertutto scalzi (non ci sono strade asfaltate né auto, così come anche a Gili Trawangan). Pochi turisti in generale anche se gli alloggi d’estate (estate italiana) sono quasi tutti pieni. Al limite nella vicina e più grande Gili Trawangan ci sono tantissimi alloggi, sono più economici, e le spiagge sono ugualmente bellissime. Niente casino la notte, ci son solo 2 bar che in teoria chiudono tardi ma dopo una certa ora sono quasi vuoti. Per chi vuole le feste c’è Gili Trawangan.
Fa molto caldo, clima diverso da Bali dove invece il caldo è più secco e sopportabile (in questo periodo, luglio).
Del lungo spostamento da Ubud verso le isole Gili, un’intera giornata, ricordo in particolare le due orette intorno al tramonto. Non la mattina, passata in un piccolo autobus con sedili “a norma” asiatica (quindi di dimensioni ridotte, taglia “S”) e passeggeri “a norma” occidentale (quindi di taglia L o XL). Leggasi: stipati come sardine! Non il lungo pomeriggio nel traghetto “intercontinentale” (poi spiego perché) per raggiungere Lombok, passato a dormicchiare dentro la barca mentre la maggior parte degli altri passeggeri, in particolare quelli di sesso femminile, si abbrustolivano nella terrazza in alto, sotto il cocente sole tropicale (non capirò mai questo auto-sadomasochismo).
Rimarrà invece per me memorabile quando, appena il sole era abbastanza basso da non dare più fastidio, sono uscito fuori dalla mia buia tana e mi sono appollaiato in una panchina su un lato della barca, lo stesso lato in cui c’era un sole che aveva già iniziato la variazione cromatica dal giallo = caldo terribile = fastidio, al rosso = tepore piacevole = riflessioni varie. Dei 5 sensi che abbiamo, se si riesce a raggiungere il top su almeno 2 nello stesso momento, si sta divinamente. E così, con il mio piccolo lettore mp3 ho cliccato “play” sulla mia musica preferita proprioi mentre la natura aveva già cliccato “play” sul film che mi avrebbe tenuto 2 ore incollato alla panchina. Se la vista del mare, con la sua immensità e colore, è già di per se piacevole in ogni momento, abbinata ai colori del tramonto lo diventa ancor di più. 🙂
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Tramonto sulla linea di Wallace
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In tarda serata, quando ormai è già buio, arrivo così in Oceania. Già, perché il canale di mare fra Bali e Lombok, la cosiddetta “linea di Wallace”, segna il confine geografico e biologico fra Asia e Oceania. Ma niente paura, non sto tornando in Australia. Trascorro invece una settimana fra le isole Gili, vicine alla più grande isola indonesiana di Lombok: Gili Trawangan, più turistica e dotata di tanti hotel, ristoranti, bar e negozietti, e Gili Meno, più piccola e selvaggia, solo natura e pochi hotel/ristoranti, zero vita notturna, silenzio e solo rumore delle onde. Niente asfalto in tutte e due, solo strade di sabbia o terra (si può girare scalzi!). Entrambe dotate di spiagge stupende e bianchissime, in quanto c’è la barriera corallina vicina, con l’acqua del mare che qui, udite udite, raggiunge la trasparenza del mare sardo.
E come si misura?
Ecco un semplice “test di misurazione trasparenza acqua marina”. Entrate in acqua fino …. continua a leggere qui >>
A notte inoltrata arrivo a Denpasar, l’aeroporto di Bali.
Uno degli indiscutibili pregi dell’Australia è stato che, dopo i sei mesi di relativa insicurezza del sud America, che in particolar modo si percepiva al momento dell’arrivo nella stazione o aeroporto di una nuova città, da qualunque parte andassi ci si sentiva completamente sicuri e tranquilli sotto ogni punto di vista. Ho potuto così liberare la mente dal pensiero delle continue precauzioni da non scordare mai. E ora mi rituffo in una zona povera, il sud-est asiatico. Riattivare di nuovo tutte le precauzioni? No! 🙂 Come ho già accennato altre volte, in Asia è tutto diverso. Certo non bisogna esagerare nel dare fiducia agli altri, ma si può dire che di rischi è molto difficile correrne.
E così mi capita, all’uscita dall’aeroporto, di dover camminare per almeno 500 metri da solo, al buio, all’una di notte e con gli zaini in spalla. Mai l’avrei fatto in sud America, qui si può.
Questo perché, dopo le 6 settimane di “prezzi fissi” australiani, qui bisogna riprendere a contrattare tutto, compresi gli spostamenti in taxi. I tassisti infatti, all’uscita dell’aeroporto, facevano a gara a chi la sparava più grossa. Per un tratto di pochi chilometri mi hanno chiesto, nell’ordine, 50.000 rupie (4 euro), 100.000, 60.000 e 40.000. Nulla, grazie alle informazioni avute da chi ci è già stato (TripGuida di Bali, utilissima!) posso permettermi di lasciarli tutti perdere e di uscire dall’aeroporto a piedi, e prendere il taxi dalla prima strada fuori. Qui ne trovo due, uno mi chiede 35.000 e poi 30.000, l’altro 20.000. Scelgo (ovviamente) il secondo che però, appena vede che l’altro taxi se ne va e rimane quindi solo nella piazza, rialza i prezzi. 25.000, 30.000, 35.000…. Pazzesco! Sembrava di essere in borsa. All’arrivo gli do 25.000 rupie (2 euro) che, considerando anche l’ora tarda, mi sembrava il prezzo più giusto.
Eh si, un primo innegabile piacere a Bali lo si ha all’arrivo, quando ci si rende conto dei prezzi. 1 euro equivale a 12.000 rupie, per cui quando faccio il primo prelievo al bancomat (125 euro), mi trovo fra le mani… 1.500.000 rupie! Bello avere oltre un milione in mano! Dopo i quasi due mesi di “povertà” australiana, mi ritrovo ad essere di nuovo ricco sfondato! 😀
Si, perché in hotel (camera singola grande con bagno interno e ventilatore, pulito, colazione inclusa) pago 2,9 euro a notte, in ristorante 1 euro per un ottimo piatto indonesiano (è stata una felice scoperta la cucina indonesiana!) o 1,5 euro per un piatto di pasta ben condita o 2,5 euro per una grande pizza. Noleggio uno scooter a marce (100 cc.) per 2 euro al giorno, faccio il pieno (2 litri, 0,8 euro) e mi bastano per tre giorni, etc. Insomma, devo dire che, fra i paesi in cui son stato, l’Indonesia raggiunge l’economicità del Myanmar, finora in testa alla classifica dei paesi “cheap”.
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KARE IKAN LAUT: riso, gamberetti e frutti di mare, verdure cotte, curry (salsa piccante con latte di cocco) – 12.000 rupie (1 euro)
Ma le sorprese di Bali non vengono solo dal lato economico, pur piacevole per chi viaggia con un budget ridotto. Anche nella confusione di Kuta, la prima località dove mi fermo a Bali, stracolma di turisti, inizio ad intravedere qualcosa che mi lascia perplesso …. continua a leggere qui >>
Bungee Jumping (Queenstown):
· 43 mt. (Kawarau, a testa in giù), 150$
· 47 mt. (The Ledge, a testa in alto), 150$
· 134 mt. (Nevis, a testa in giù), 210$
Skipass (Queenstown):
· 1 day 86$
· stagionale 1300$
Vela (Queenstown):
· 2 ore sulla New Zealand 14, barca a vela 22 mt. della America’s Cup, 150$
ALLOGGI (in Brasile hanno quasi sempre la colazione inclusa)
Foz De Iguacu Hostel Paudimar Falls Centro: “dormitorio” R$ 18 (con tessera H.I.), 24 R$ (senza HI), internet gratis, piscina – ottimo Curitiba Roma Hostel: 20 R$ – buono Ilha Do Mel Hostel Zorro: 18 R$ (HI) – l’unico dell’isola Rio De Janeiro
El Misti Hostel (Botafogo): 25 R$ – pessimo, il peggiore incontrato – solo 3 bagni per tutto l’ostello, file lunghe, poco pulito, poco sicuro)
Mellow Yellow Backpacker (Copacabana): 30 R$ (camera da 24 letti!), a 100 mt dalla spiaggia, il più grande di Rio, internet gratis, ma troppo anglosassone per i miei gusti (per i suoi clienti) e quindi freddo
Tupiniquim Hostel (Botafogo): 25 R$ (dorm. con ventilatore), 30 R$ (con aria cond.). WI FI gratis, parete di arrampicata con prove gratuite, più piccolo e familiare, facilissimo conoscere tutti, ottimo staff!!
Ouro Preto Brumas Hostel: 25 R$ (HI), buono Vila Velha casa privata (a 4 stelle!) Arraial D’Ajuda Arraial d’Ajuda Hostel: 25 R$ (HI), 30 senza HI, a.c., piscina, internet gratis – ottimo!! Itacarè Itacarè Hostel: 35 R$ (HI), a.c., tv, internet gratis – caro! A 100 mt ce n’è un altro a 20 R$, senza colazione. Poi solo posadas e hotel Salvador ostello senza nome, super economico! Il riferimento è NALVA (la proprietaria), Rua Direita do Santo Antonio n° 22, Bairro Santo Antonio (Pelourigno), tel. (0055-71) 3241 4321 (è una casa blu), nalvas@hotmail.com 15 R$ i giorni normali (senza colazione), 55 R$ i giorni di carnevale – internet gratis – molto spartano ma buono e pulito. Peritorò Hotel Peritorò: 25 R$ (con vent. e bagno in camera), 40 R$ (con a.c., bagno, tv, frigo), a 20 mt dalla stazione bus – Ce ne sono altri più economici al centro Sao Luis Solar Das Pedras Hostel: 15 R$ (HI), centro Algodoal Estrela Sol Hotel: 45 R$ (con vent.), piscina Bom Jardim Convento, 0 R$, solo su invito Belem Amazonia Hostel (HI), 20 R$ Manaus
Hotel Ideal: 20 R$ singola (bagno, vent.) – ottimo, pulito (ma scuro senza finestre), oppure 30 R$ con a.c. e finestra;
Ecco due piccoli filmati delle cascate di Iguazu, ripresi con la macchina fotografica (e quindi di qualità non eccelsa): il primo non è della cascata principale, ma è uscito meglio. Nel secondo il sole è troppo forte e il filmato è uscito sovraesposto. Si vede comunque l’inizio della “Garganta Del Diablo”.
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Dopo 20 giorni in terra argentina, il 5 dicembre lascio il paese ed entro in Brasile. Attraverso così il confine fra la carne ed il pesce, il tango e la samba, un paese troppo “europeo” per i miei gusti e la vera america latina. Tutto sommato l’Argentina era più o meno come me l’aspettavo, anche se comunque ci son stato bene e ci ritornerei volentieri.
Una curiosità (piacevole) da ricordare: il saluto argentino quando ci si incontra o ci si presenta, con un bacio guancia/guancia (a sinistra, non a destra come da noi!) dato a tutti, anche a sconosciuti. Indimenticabile anche il gradimento generale che si avverte quando gli argentini vengono a sapere che stanno parlando con un italiano, seguito subito dopo dall’elencazione dei parenti/familiari/conoscenti che erano/sono italiani (di solito il nonno o il bisnonno, ma a volte anche zii o cugini). Un tassista addirittura si è quasi commosso quando ha saputo che ero sardo, perché aveva parenti in Sardegna e desiderava tanto andarci.
Ed ora una carrellata di dati, prezzi e contatti vari.
COSTI ARGENTINA (2006)
1 Euro = 4 Pesos (AR$)
ALLOGGI
Buenos Aires: Tango City hotel Inn (San Telmo), 25 ar$ (per i soci H.I.)
Rosario: La Casona De Don Jaime, 20 ar$ (HI)
Puerto De Iguazù: Hotel Inn Iguazù Falls, 23 ar$ (HI)
PASTI
Pranzo a base di carne, patate, insalata, vino, a volte anche riso bianco, dai 12 ai 25 ar$ circa
Pizza al piatto + bottiglia di birra: 10-12 ar$
Hamburger 2 ar$
SPOSTAMENTI
Taxi in città: 10-20 ar$ per tragitti medio-lunghi