Dopo il soggiorno da Veronica e 2 diversi ostelli, approdo al Tupiniquim Hostel, piccolo ma familiare ostello nella zona di Botafogo, apparentemente più tranquilla di Copacabana (dove ho dormito i giorni scorsi). Qui bastano poche ore per conoscere un po’ tutti. C’è un bel gruppo di allegri messicani, una giapponese, una manciata di nord-europei/e, un tocco di Brasile, una punta di Venezuela e un italiano 😉 . Insomma ne esce fuori un bel mix. La sera a volte usciamo tutti insieme sotto la guida di Bernardo, un simpatico dipendente dell’ostello, altre volte ognuno per conto suo. Spesso si va a Lapa a sentire musica e bere birra + caipirinha, altre volte si va in qualche bar a bere birra + caipirinha senza sentire musica.
Un sabato invece, dopo le solite birre + caipirinhas, Bernardo ci propone di andare in una discoteca nel cuore… di una favela! Non si tratta di una delle escursioni organizzate che ci sono qui a Rio, ma semplicemente di entrarci dentro senza alcun preambolo. E via, perché no?
Ore 2 della notte, favela di Santa Marta. 7 “gringos” (turisti) e un brasiliano scendono dai taxi e, piano piano, entrano nella favela.
Le favelas, qui a Rio come in quasi tutta l’America latina, sono enormi e poverissimi quartieri al di fuori di ogni controllo della legge. Qui la polizia non passa mai, quando entra lo fa in grandi squadroni e sempre lasciandosi una scia di sangue dietro, come sta accadendo anche in questo periodo (ne parlerò in un prossimo post). Di qualsiasi cosa accada qui dentro difficilmente qualcosa trapela fuori. Dei veri e propri buchi neri nella popolosa Rio De Janeiro.
La discoteca è un enorme capannone affollatissimo, dove la musica è talmente alta che è sempre in distorsione. La maggioranza è nera o mulatta, pochi bianchi. Qui più che in altre discoteche non si hanno tanti dubbi a riconoscere le coppie di fidanzati, in quanto ballano strusciandosi in ogni modo, con l’uomo quasi sempre in posa da “macho”, da duro, e la donna che gli gira intorno. E se la coppia non c’è le donne ogni tanto si strusciano fra di loro. E gli uomini guardano.
(Ndr: aggiornamento successivo. Veronica, la mia amica di Rio, mi ha poi spiegato che questo modo di ballare è tipico delle favelas e si chiama “Danca da boundinha”, che tradotto dal portoghese significa “Ballo del culetto”! :-D)
Tutto apparentemente tranquillo anche se qualche ansia rimaneva. Dopotutto eravamo dei “clandestini”. Il culmine è stato andare in bagno, uno stanzino simile ad un acquitrino lurido dove c’erano talmente tante persone che c’era una stretta fila indiana davanti ad ogni cesso. Ho dovuto fare in fretta per il timore che il mio vicino di dietro si seccasse di aspettare e, che so, tirasse fuori una pistola 🙁
Invece la serata fila liscia, tutti qui dentro pensano solo a divertirsi e ad alleggerire la durissima vita che li aspetta fuori dalla discoteca. Dopo qualche ora andiamo via e, nonostante la musica non mi piacesse neanche un po’ (una sorta di techno che qui chiamano funk), mi porto via un’altra esperienza interessantissima (oltre ad un po’ di “liquidi vari” che, nel bagno-acquitrino, hanno imbevuto i miei jeans troppo lunghi!).
Prossimo post: (RIO DE JANEIRO/3) La violenza.
Sto seguendo con interesse il tuo viaggio e tutti i giorni vedo se hai scritto.Ti faccio gli auguri per le feste e ti auguro sopratutto un fantastico 2007 che sta iniziando veramente bene per te.ciao Gianni
Grazie Gianni, faccio tanti auguri di buon anno anche a te. Fai da bravo a capodanno!
Ciao ciao!
Ueee Pedro! dì la verità, ormai ti senti in dovere di aumentare l’attenzione del tuo pubblico e ti butti pure in mezzo al casino delle favelas eh? Guarda che non ce n’è bisogno neeeeeh! 😀
Scherzo, complimenti per la costanza e la coerenza con cui stai affrontando il viaggio, mi piace un sacco il tuo atteggiamento guardare-tutto perchè tutto-è-realtà, cercherò di farne tesoro per i miei (spero moltissimi) viaggi a venire 😉
Happy new “round-the-world” year!
un buon anno 2007 anche a te pietro brinderemo alla tua e naturalemtene alla macchina di Patrizia non sotto il sole di rio ma all’ombra del Corrasi…. e questo fine anno lo brinderemo al CK di oliena …….. un saluto da tutti noi…….
peccato mi sarei preso almeno un giorno a rio così brindavamo insieme all’anno nuovo, invece mi tocca fare uno stop di ben 7 ore (dalle 22 alle 5 dell’1) x poi ripartire x s.paulo. Così riesco ad andare in argentina nei miei miseri 20 giorni!
bei racconti i tuoi!! complimenti!
a presto Massimo
Per Ali3no:
grazie, in effetti sono un pò un “voyeur” di viaggio, mi piace osservare ogni cosa, sia quando assisto a qualcosa di interessante, sia quando, che so, faccio la spesa al market.
Happy New Australian+Thailand year to you!!!!
Ciao!
Per Luon:
Buon Anno di nuovo e cin cin per la machcina nuova di Patrizia!!!
Ciao!
Per Massimo:
quindi sei arrivato! Eh, secondo me avresti fatto bene a fermarti almenon un giorno qui, anche se è tutto pieno. Comunque buon viaggio e…. BUON ANNO! Cin Cin!!