Sono in Nuova Zelanda, dall’altra parte del mondo. Sono a testa in giù rispetto a voi, ma il sangue non mi va in testa. 😀
La Nuova Zelanda è infatti il paese agli esatti antipodi dell’Italia. Non c’è luogo più lontano, nella terra, dove un italiano possa andare. Per andare più lontano l’unico modo è sborsare qualche migliaio di miliardi e salire sullo Shuttle. Fra l’altro ha quasi la stessa superficie dell’Italia, e ci sono pure le Alpi. C’è però una (fra le tante) grossa differenza: ha solo quattro milioni di abitanti, contro i nostri quasi sessanta. C’è quindi molto spazio qui, e proprio gli spazi della natura, le valli, i laghi, le montagne costituiscono l’attrazione principale di questo paese. Talmente belli che ci hanno girato alcuni film importanti, come Il Signore Degli Anelli.
Sarà forse per i pochi abitanti, ma si sente poco parlare della Nuova Zelanda, per cui quando in passato pensavo a questo paese mi venivano in mente i Maori (i primi suoi abitanti, ancora presenti) e le regate della Coppa America, ad Auckland. E quindi, escludendo quest’ultima città, avevo un’idea della Nuova Zelanda come di una terra selvaggia e semideserta.
E invece…. tutto qui è perfetto, pulito, ordinato e soprattutto efficiente. Sono alla ricerca di almeno un difetto, che ancora non ho trovato. Palazzi moderni, strade perfette (senza un fosso o un solo avallamento), auto tutte nuove (le vecchie sono rarissime), negozi con la merce sempre in perfetto ordine, persone cordiali nonostante la loro natura anglosassone. E poi bagni pubblici dappertutto, anche per strada fra un negozio e l’altro, sempre riforniti di carta e sapone. Sembra una banalità, ma andate a cercarlo in Italia un bagno pubblico fornito di tutto. Anzi, andate a cercare un bagno pubblico. E per di più sono sempre puliti, anche per terra. Forse gli uomini qui fanno la pipì con l’imbuto. Oppure, come credo, li puliscono spesso.
E poi boschi e prati verdi dappertutto, parchi con piante sempre in ordine. Addirittura, da Auckland verso Sud, ai bordi della strada l’erba era ben rasata dappertutto, e gli alberi avevano sempre i rami bassi tagliati (credo per prevenire gli incendi d’estate).
Ancora: 60 omicidi l’anno, quanti a Rio in tre giorni, quanti in Italia in un mese. Un’alta immigrazione, soprattutto asiatica. Perché tutti trovano lavoro. Anche i vari cartelli e avvisi nell’ostello, quelli che si attaccano sempre in disordine, qui sono così: foglio A4, ben stampato con il pc, plastificato e attaccato dritto, equidistante dagli altri.
Ed essendo italiano, e per di più arrivando qui dopo sei mesi di Sud America, mi sembra tutto surreale. Ma un difetto glielo troverò, prima o poi!
Bene, in mezzo a tanta perfezione, dopo quattro giorni ad Auckland, la città più grande, sono partito verso il sud… in autostop! Nonostante sembri una cosa fuori dalle regole è questo, insieme all’Australia, il paese al mondo dove è più facile farlo e non è malvisto. Dai venti minuti di attesa vicino alla capitale, il punto più difficile, fino ai quattro minuti per l’ultimo tratto dell’isola di Nord.
E domani continuo nell’isola di Sud!
Ciao!
Ecco le foto di Auckland
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Bello il panorama della baia di Auckland!
….certo quello di Rio dal Pan di Zucchero però….
buon proseguimento!
Alessandra
–> Alessandra
… a chi lo dici!!!