Non si butta proprio niente… 😀
Una sera, in un buon ristorante di Baracoa, conosco una cubana carina che, come me, stava cenando da sola, nel tavolo di fronte al mio. Ci scambiamo un saluto e lei mi invita a sedermi al suo tavolo, per cenare insieme.
Mmmm…. puzza di Jineteras, penso.
Ci vado lo stesso ma abbastanza prevenuto, però più tardi alla “prova del fuoco”, quando cioè arriva il conto, lei tira fuori i soldi e si paga tranquillamente il suo conto, senza chiedermi niente. Ben 10 CUC, cena carissima per un cubano, quasi uno stipendio.
Sempre più strano ….
Facciamo poi una passeggiata fuori e ad un tratto incrociamo il suo ragazzo che sta passando in auto (lei è di un’altra città lontana, ed è venuta qui a Baracoa proprio per fargli una visita). Solo che il ragazzo è ora in dolce compagnia, con un’altra cubana!
Si fermano quindi a parlare, anzi a litigare, poi si separano (lei mi dice che l’ha lasciato) e poco dopo ci salutiamo anche noi.
La sera dopo la incontro di nuovo, e facciamo un’altra passeggiata sul “malecon”, il lungomare (anzi… lungooceano). Oggi mi racconta, con estrema naturalezza e senza nessun pudore, che lei è sposata con uno spagnolo, il quale viene qui da lei ogni 3 mesi, si ferma un po’ e poi riparte per lavorare in Spagna. E ogni mese le manda un assegno. Quello della sera prima invece è il suo ragazzo cubano. Ragazzo che poco dopo passa, la carica in macchina e se ne vanno insieme. Pare tutto sistemato.
Come lei ne ho conosciuto un’altra a Santiago, la settimana prima: fidanzata da oltre un anno con un ragazzo Ceco, studente di musica e videoproduzioni, a Cuba per un progetto universitario. Lui, molto simpatico, che conosco ad una festa a casa di lei, mi conferma tutto, e mi dice che a fine estate sarebbe rientrato per un po’ nel suo paese e avrebbe portato con sé il suo amore cubano.
La notte che però l’avevo conosciuta, nelle feste di strada del movimentato carnevale di Santiago, lei era avvinghiata ad un altro ragazzo, cubano di Bayamo (una città vicina), il quale poi mi disse che stavano insieme da un anno e mezzo.
Morale della favola: a Cuba non si butta proprio niente. Anni ed anni di restrizioni hanno insegnato a conservare tutto con cura e non buttare via nulla. Specialmente un fidanzato (o marito) straniero, che può essere un’ottima fonte di danaro.
Patria o muerte! O turistas!
😀
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Economia Versus Ambiente
Le ristrettezze economiche hanno qui un ottimo effetto secondario, pur se involontario: la maggior salvaguardia dell’ambiente.
Prima di buttare ogni cosa si cerca in ogni modo di recuperare qualcosa, una sorta di raccolta differenziata all’interno di ogni casa, poi quello che proprio si deve buttare viene messo in bustoni che poi gli spazzini raccolgono a svuotano nei camion di raccolta, restituendo la “preziosa” busta al proprietario.
La ridotta disponibilità di carta fa sì, per esempio, che nella vendita dei cibi per strada non si diano mai tovaglioli di carta, buste e plastiche varie, e i cibi stessi si involgono con materiali riciclati.
Ad esempio, le pizze che ho comprato per strada mi è capitato di riceverle avvolte (non proprio avvolte, diciamo che la carta bastava ad appoggiarci solo il pollice e l’indice) da: foglietti di istruzioni di medicinali, pezzi di carta di quaderno con i conti della “pizzeria”, tabulati di computer con stampati i bilanci di sette anni prima (recuperati chissà dove), pezzi di carta igienica (questi non usati!!), e così via. Qualsiasi cosa si possa definire carta andava bene.
E nei supermercati le poche merci presenti di origine cubana avevano un ridottissimo materiale di imballaggio. Tutti costi inutili e materiali di non facile reperibilità. E i sacchetti di plastica che davano alla cassa erano piccolissimi, quando presenti. Per questo ogni volta che consegnavo il sacchetto del mio bucato a qualcuno per il lavaggio, “misteriosamente” mi veniva restituita la roba pulita, ben piegata ma senza l’ombra del mio sacchetto, ormai già avviato verso altri usi.
Per strada le auto non correvano mai troppo (consumo di benzina), non si sentiva mai una brusca frenata o una sgommata di accelerazione (spreco di gomme), estrema attenzione nel guidare per non causare incidenti (spreco di soldi – mai visto un solo tamponamento), si metteva l’auto “in folle” nelle discese. E se è vero che le scalcinate ma affascinanti auto degli anni ’50 emettevano ad ogni affondata di acceleratore una pestilenziale nuvola di fumo nero, è anche vero che il parco auto complessivo era ridottissimo, per cui l’inquinamento finale era ridotto. E anche il cielo dell’Avana rimaneva così sempre perfettamente azzurro, fatto non tanto comune nelle capitali.
Insomma, qualche (magari temporanea) crisi economica non farebbe male alle nostre opulente (e altamente inquinanti) società occidentali, per insegnarci un minor spreco di beni ed energia.
Chiudo con l’ultima foto (delle oltre 1200!) scattate a Cuba. Nell’ultimo drink cubano che mi son concesso, la sera prima di partire, nel bel Malecon dell’Avana, avevo chiesto ad un bar lì vicino se mi potevano versare un “Daiquiri” in un bicchiere da portar via, anziché in quello di vetro.
– “Subito, senor!”
Bene, ecco il bicchiere di carta che hanno recuperato dal magazzino!
🙂
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anche nel sud est asiatico funziona così, le ragazze hanno il marito falang che manda loro l’assegno tutti i mesi poi hanno vari morosi sia locali sia stranieri. Loro fanno bene, sono quelli che le mantengono che sono un pò coglioni, ma si sa…un pelo di f**a….
–> GecBeerLao
… tira più di un carro di buoi!!
Ciao ciao!
Anche gli aneddoti stile Esopo cominci a raccontare…?? sai ho molti amici che vanno o sono andati a Cuba in cerca di avventure. Credo si possano suddividere in due gruppi: quelli che vogliono solo cambiare una donna al giorno e quelli che sotto sotto sperano di trovarne una…per sempre! All’inizio non condividevo i primi e mi sembravano solo degli approfittatori di disgrazie altrui:”quelle vengono con te solo per i soldi”, gli dicevo e loro mi rispondevano:”Ma noo…non le pago…faccio solo dei regali…”. Nonostante le loro rassicurazioni, mi davano la parvenza di sf**ati che non riuscivano a trovare granchè in Italia…E forse per alcuni era così, ma molti volevano solo fare sesso senza problemi e con una certa assiduità. Cosa non semplice in Italia. Mi sono accorto, in seguito, che ragionavo troppo da italiano perbenista: e sai quando mi e’ successo? Quando ho individuato il secondo gruppo di italiani: quelli che cercavano l’amore… Mi sono accorto che erano rimasti tutti delusi, che erano stati presi solo in giro dalle belle e scaltre cubane…Per loro qualsiasi occidentale e’ solo un portafogli che cammina…Loro sanno che basta farLA intravedere e i portafogli ambulanti magicamente si aprono…!!!Per noi è avventura, è speranza, è la magia del sentirsi improvvisamente attraenti e desiderati da donne irraggiungibili…Per loro è solo routine…E se vengono in Italia non lo fanno certo per il fessacchiotto che ce le porta: dopo un paio di mesi arrivano le corna e poi via…verso nuova vita, nuove conoscenze…
E allora sai che ti dico? Che hanno capito tutto quelli che vanno lì solo a trombare: Anche grazie a questi tuoi articoli, ho capito che a Cuba TUTTI usano TUTTI…!!!
Per cui se un giorno non avro’ una donna delle mie parti e vorro’ “divertirmi” un po’…Mi vedrete all’aeroporto mentre urlo: Adelante…Cuba…!!!!
Ah dimenticavo: Ciao Pietro!! Come stai??
–> MarioCicca
Si Mario, è proprio così.
E ti dirò di più, il fatto non riguarda solo Cuba ma tanti altri paesi dell’America Latina (ma anche il sud-est Asiatico non è da meno, insomma tanti paesi poveri). Qui in Nicaragua ho conosciuto un italiano che ci vive e lavora da 4-5 anni, e mi dice che ancora oggi, nonostante abbia ormai uno stile di vita locale, continua sempre ad essere visto come uno straniero e quindi le più svariate richieste di danaro o aiuto arrivano sempre. E’ quasi impossibile integrarsi completamente. Ciao, grazie per l’ottimo intervento.
Ciao Pietro.
Cavolo, oramai il tuo blog è diventato una sede di discussione sulla sociologia del latinoamerica!
Bello, lo trovo molto interessante.
–> Michele
Eh si, e ne son contento. Dopotutto come ben sai se non ci si ferma alle (facili) apparenze ma si cerca di analizzare e conoscere tutto meglio, saltano fuori aspetti inaspettati.
Ciao!