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Dic192012
Sarebbe bello riempire il serbatoio dell’auto spendendo appena 20 centesimi di euro? Si può fare, si può fare…. non in Italia però (e alla fine capirete che non è un male).
L’unico stato al mondo dove si può fare (è infatti il paese dove la benzina costa meno in tutto il mondo!) è il Venezuela, paese sesto produttore di petrolio al mondo.
Il prezzo è sempre stato così basso (da sempre i vari governi succedutisi hanno deciso di quasi regalare la benzina, bene nazionale, ai suoi abitanti) ma, da alcuni mesi a questa parte, il prezzo si è ulteriormente ridotto, quasi dimezzato. Questo grazie al cambio nero e alle recenti elezioni politiche di ottobre.
Il cambio nero è una particolare forma …. continua a leggere qui >>
Dic132012 .
I filippini hanno il naso… “alla filippina”! 😀
Solo dopo aver letto sull’aereo un annuncio pubblicitario che ne parlava, ho iniziato a notarlo anch’io tanto che ora riesco a riconoscerli in mezzo ad altri asiatici. Naso piccolo come in tutto il sud-est asiatico, ma anche schiacciato e largo alla base. A me non sembra brutto, ma a loro non piace. Forse perchè ce l’hanno quasi tutti uguale, e non c’è “naso-diversità” 🙂
Le protesi che si inseriscono nel naso
La pubblicità che leggevo spiegava una nuova tecnica chirurgica per … allungare il naso! Ma come, da noi quando sento parlare di chirurgia (estetica) al naso quasi sempre si tratta di riduzione delle dimensioni del naso, e qui invece si allunga! In effetti anche qui in Filippine, come in passato in Cina, ho ricevuto dei complimenti per il mio… ehm… naso lungo. Una rarità da queste parti. Insomma, anche qui in Asia l’erba del vicino è sempre più verde (o il naso del vicino è sempre più lungo), ma in generale in tutto il mondo è sempre più verde.
Ricordo che in Brasile nei dintorni di Bahia (zona più “nera” e quindi con più capelli crespi) le ragazze appena avevano soldi si facevano stirare i capelli dal parrucchiere (con forti acidi visto lo spessore di quei capelli) mentre più su, in amazzonia, dove il sangue è tanto mescolato a quello degli indios (capelli a “spaghetto”) si facevano la permanente.
Chi ha la pelle nera o anche leggermente mulatta sfugge al sole delle spiagge (provate a convincere una sudamericana che non sia bianca ad andare 3 giorni di seguito in spiaggia… al terzo giorno salta fuori un mal di testa, una voglia di dormire, di leggere, di contare le formiche, di fare qualsiasi cosa pur di non colorarsi di più la pelle – sì, anche chi ha la pelle scura si abbronza) e da noi in Europa d’estate si fanno le gare a chi si abbronza di più. E quindi anche per i nasi non può essere diverso.
Un giorno vedo in tv un pezzo di una telenovela coreana, i cui attori (con soldi) hanno molto spesso il naso “siliconato”. Il risultato a parer mio è orrendo, il viso appare innaturale. La tecnica chirurgica consiste nell’inserire sottopelle una stecca di silicone a forma di “L” et… voilà, naso più lungo.
Dopo aver visto tempo fa un servizio televisivo in cui parlavano delle ragazze giapponesi che per farsi gli occhi alla occidentale (più grandi) si facevano tagliare un pezzo di palpebra, questa plastica filippina la sistemo al secondo posto della classifica delle stupidaggini chirurgiche.
Ci sarebbe da inserire in classifica anche l’inserzione di silicone nel sedere per ingrandirlo, chirurgia plastica molto diffusa qui in Colombia, ma di questo ne parlerò un’altra volta.
Più rasaerba per tutti! 😀
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Dic132012 Dopo 2 anni dall’ultimo post, ma almeno 3 anni di inattività, il blog TravelBaila prova a ripartire.
Sosta dovuta in parte ad un luuuuungo cambio di software, ma soprattutto alla mancanza di tempo/voglia di scrivere. Nei 4 mesi di lavoro in Italia si lavora troppo e rimane poco tempo libero, negli 8 mesi di non lavoro in Colombia ci sono tante cose da fare (feste, escursioni, caffè, cervezas, chiacchiere con gente di tutto il mondo, etc) e rimane poco tempo “libero” 🙂
Ok, ora si riparte però un po’ a caso. In questi ultimi anni ho comunque spesso preso appunti su cose interessanti da scrivere, ora poco a poco le riporto, però appunto “a caso”, senza sequenza cronologica. Un po’ di Colombia, un po’ della recente Asia, un po’ della fine dei racconti del Giro Del Mondo (mancavano gli ultimi 2 mesi), un po’ di riflessioni varie.
A presto!
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Apr292012 Attendere prego… 🙂
Sito in manutenzione (migrazione su WordPress).
A presto!
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Gen252011 Dopo un mese esatto dalla fine dell’operazione, ho finalmente riorganizzato tutte le informazioni e foto sulla “Operazione regali natalizi per bambini di favelas colombiane“, di cui avevo parlato nel precedente post.
Tanto tempo perchè, appena consegnati i regali, è arrivato il Natale che qui a Cali coincide con la grande FERIA DE CALI, un festival di 6 giorni interamente dedicato alla salsa (musica e ballo) in tutti i suoi aspetti. Concerti, conferenze, musei, show, sfilate e, naturalmente, tante feste! Non c’era tempo per null’altro 🙂
Ora però finalmente è pronto il report finale su tutta l’operazione, con anche l’album delle foto (il link è alla fine di questo post). regali natale
Come avevo scritto precedentemente, quest’anno abbiamo ripetuto un’iniziativa iniziata l’anno scorso, e devo dire che in questa seconda edizione il successo è stato ancora più grande dell’anno scorso per quanto riguarda fondi raccolti, bambini aiutati e gente che ha partecipato e aiutato.
Ed ecco cosa abbiamo fatto!
RACCOLTA FONDI
1) “Vaca” (colletta)
Raccolta di donazioni volontarie effettuata qui a Cali fra amici e conoscenti. Racimolati 120.000 pesos (50 euro) + 70 regali
2) “Chocolatada” (cioccolatata)
A casa di un’amica si è preparata una cioccolata e la si è venduta a chi partecipava a quella serata. Raccolti altri 120.000 pesos (50 euro) + 6 regali
3) Festa “Emborrachate por un niño” (ubriacati per un bambino)
Abbiamo organizzato una festa in una discoteca, e il biglietto d’ingresso e una percentuale sulle bibite vendute sono state destinate all’operazione. Raccolti 193.000 pesos (80 euro) + 30 regali
4) Donazioni dall’Italia
Sono rimasto un po’ sorpreso che con un solo avviso su facebook e sul mio sito siano arrivate diverse donazioni.
Totale raccolto: 240 euro
TOTALE FONDI RACCOLTI: abbiamo superato il milione!! 1.038.000 pesos (415 euro)
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CONSEGNA REGALI
Dopo aver tenuto in conto varie opzioni, abbiamo scartato i quartieri troppo pericolosi e quelli …. continua a leggere qui >>
Nov252010 Prefazione
Tanto tempo senza scrivere…. Mi piace sempre ma non riesco a trovare il tempo per farlo.
Nei 4 mesi in Italia non ho tempo per il troppo lavoro (lavoro solo 4 mesi però sono mesi molto intensi, spesso anche con 10 ore al giorno di lavoro), quando sono in viaggio non ho tempo perchè… sto viaggiando :-D, e qui a Cali (Colombia), dove vivo gran parte dell’anno, fra le tante attività e impegni vari non riesco ugualmente a trovare tempo libero sufficiente per recuperare l’arretrato da trascrivere sul blog e per scrivere le novità.
Ma… un giorno ci riuscirò, ne sono sicuro!! 🙂
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Operazione regali natalizi per bambini di “favelas” colombiane
Quest’anno con gli amici colombiani di Couchsurfing ripeteremo un’iniziativa che iniziammo l’anno scorso e che, pur se modesta, ebbe un discreto successo: colletta di fondi per comprare regali (assai modesti!) da portare ai bambini che vivono in quartieri poveri e difficili di Cali (3^ città colombiana, con oltre due milioni di abitanti). Quartieri questi, purtroppo, anche molto violenti.
L’anno scorso, a parte versare quote personali, organizzammo alcune feste (le feste in America Latina hanno SEMPRE successo, he he!) con le quali alla fine raccogliemmo pesos sufficienti per comprare circa 200 regali. Tutti regali molto economici, comprati nei grandi mercati popolari, dal costo medio di 3000 pesos (1 euro) ognuno. Ovviamente tutti Made in China, visto che la Cina ormai ha invaso tutto il mondo con prodotti di basso costo (e bassa qualità), sud America compresa.
Alla fine però ci siamo bloccati di fronte alla grossa difficoltà di come entrare in queste “favelas” colombiane. Sono quartieri difficili e pericolosi, dove anche la Polizia ci pensa 2 o 3 volte prima di entrarci. Ed entrare con dei sacchi pieni di doni, pur se economici, non è facile nè per uno straniero, nè per i colombiani stessi. C’è il rischio, nella migliore delle ipotesi, di venire subito derubati!
Allora ci siamo dirottati in un paesino sulle montagne a circa 3 ore di distanza dalla città. Un povero paesino rurale, con bambini che fecero salti di gioia e lunghe file per assicurarsi il loro piccolo regalino, ma che comunque vivevano in condizioni migliori di quelle dei quartieri degradati della città. La maggior povertà, anche in Colombia, si ha nelle periferie delle grandi metropoli, mentre nelle campagne e nei piccoli paesi si vive meglio, con i campi coltivati che permettono di mangiare sempre qualcosa.
Quest’anno ripetiamo l’evento, iniziando ora con la raccolta di fondi per poi acquistare i regali e consegnarli ai bambini pochi giorni prima di Natale.
Questa volta però …. continua a leggere qui >>
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