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Dic162009 Quest’anno, per vari motivi, ho tralasciato l’aggiornamento del blog. Gli ultimi post che avevo scritto riguardavano il Nicaragua, dove mi trovavo 1 anno fa. Poi, dopo il rientro da quel viaggio (all’inizio di marzo di quest’anno), son seguiti 4 mesi di lavoro intenso (ok, intervallati da un mesetto di ferie… he he, lo dico sempre, lavorare fa male alla salute :-)), e poi dai primi di luglio sono ripartito per il mio ormai consueto viaggio di 8 mesi. Destinazione attuale: Colombia (e precisamente Cali, una delle tappe più piacevoli del viaggio precedente) per quasi tutti gli 8 mesi. Più giretti nei dintorni, ma senza spostarsi troppo come in passato.
Perché? Cosa cambia ora? Come si può passare dallo stare in giro da una parte all’altra del mondo, e ora rimanere fisso in un luogo (comunque all’estero)?
La risposta è semplice, anche se forse potrebbe non sembrarlo. Provo a dare qualche numero giusto per documentare la mia spiegazione.
Poco prima di partire per l’attuale viaggio ho fatto due calcoli e ho così scoperto che …. continua a leggere qui >>
Set32009 Breve intervento solo per pubblicizzare la vendita di un nuovo ostello qui a Cali. Il proprietario è un amico.
Nel frattempo… continua la vita qui a Cali, nuova residenza semi-temporanea. A breve (più o meno…) gli aggiornamenti del blog.
Ciao!
VENDESI OSTELLO a Cali (Colombia)
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Lug222009 Il blog è ormai “inchiodato” da diversi mesi, oltre ad essere in ritardo di ancor più mesi…
Mi trovo ora in Colombia, e questa sera prenderò un bus per il vicino Ecuador. Al rientro dall’Ecuador (rientro in Colombia, mica in Italia!! :-D), previsto per fine agosto, dovrei riuscire a “riavviare il motore del blog”, ormai molto incrostato.
Buon agosto a tutti!
🙂
Pietro
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Mar142009 Amazzonia 3: Iquitos (Perù)
Città caldissima e umida come Leticia, sempre sul corso del Rio Delle Amazzoni, sempre ubicata nel bel mezzo della giungla, sempre isolata dal resto del mondo (no strade, si arriva e riparte solo via aerea o fluviale), ma molto più grande.
E, così come nella “collega” brasiliana Manaus, anche qui abbondano le agenzie che per circa 100 dollari al giorno offrono escursioni nella foresta “all-inclusive”, con vista degli animali della giungla chiusi in qualche recinto (quelli liberi è quasi impossibile vederli nel folto del bosco), camminate nella intricata foresta pluviale (molto interessante) e visita a qualche villaggio di indios (anche questi ormai “addestrati” ad appagare i turisti con finte danze tribali e con abiti tradizionali che indossano poco prima dell’arrivo dei turisti, per poi ricambiarsi e rimettersi la maglietta NIKE alla fine dei “safari”). Poi escursioni in canoa nei fiumi e vitto e alloggio in sufficientemente comodi lodge in mezzo alla foresta.
Per carità, sicuramente sono escursioni interessanti, direi indimenticabili ma, a parte il loro costo non basso, sia il fatto che ormai ho solo un paio di giorni da dedicare ad Iquitos e sia il clima (per me) altamente fastidioso di questa città (caldo-umido, uguale a quello di Leticia e Manaus) mi fanno optare per un “piano B” simile a quello che a suo tempo (2007) avevo scelto per Manaus, e cioè visita ad alcune aziende private e parchi nelle vicinanze della città, con tanto di animali della foresta (in gabbia), indios falsi come gli smeraldi che cercano di vendere nel centro di Bogotà, giretto in canoa e sole in testa! Però ne valeva la pena, e il tutto in una escursione di mezza giornata e per molti meno dollari.
Per la giungla invece rinvio ad un’altra volta. A parer mio infatti bisogna considerare di fare escursioni più lunghe di quelle standard da 2 o 3 giorni, perché così si riesce ad addentrarsi di più nella foresta, e magari andarci con una guida privata, anziché con le agenzie (nell’Amazzonia del Venezuela, nel 2004, avevo fatto così). Cosa questa sconsigliata dalle guide di viaggio, per il rischio-truffa e rischio-sicurezza (e infatti in Venezuela ci stavo lasciando le penne!), ma sicuramente più autentiche di quelle dei tour operator locali.
E, in tutta l’Amazzonia, preferire Leticia (Colombia) o Puerto Ayacucho (Venezuela), molto meno battute dai turisti, a Manaus (Brasile) e Iquitos (Perù). Anche dell’Amazzonia boliviana ho sentito parlare bene, proprio perché ancora non troppo turistica.
Nella visita al (finto) villaggio indio, una ragazza mezza nuda …. continua a leggere qui >>
Feb212009 (Qualche giorno di pausa qui a Boa Vista (Brasile), prima di tuffarmi nella bolgia del carnevale di Rio, mi permette di scrivere qualcosa sulla parte amazzonica del mio viaggio, a “cavallo” fra Colombia, Perù e Brasile.
Il resto dei racconti – da Nicaragua a Brasile – al mio rientro in Italia. Rientro che ora è già fissato…. 🙁 9 marzo, ore 1 di notte, poche ore prima di… andare al lavoro!)
Amazzonia 1: Leticia (Colombia)
Dopo oltre due mesi nell’allegra Colombia (ma come, non è quel paese dove sequestrano, sparano, producono cocaina, lanciano bombe, etc etc, insomma uno dei più pericolosi al mondo? Ma no, questo è solo quello che i media riportano della Colombia, ma c’è tanto di più…) di cui un mese nella fredda Bogotà (10-15° C.), un volo interno mi scarica nella caldo-umida Leticia, capoluogo della più grande ma meno popolata provincia colombiana, l’Amazonas. Proprio per essere la meno popolata e la più difficilmente penetrabile (a Leticia ci si arriva solo in aereo o con un lungo e alquanto avventuroso viaggio in bus più barca – niente strade), è anche una delle province più “infestate” da guerriglieri, narcotrafficanti e paramilitari. Anche nella piccola e apparentemente tranquilla cittadina di Leticia, un medico colombiano conosciuto in barca (ex-sequestrato dalle FARC e ora fuggito in Uruguay) mi dice che si trovano almeno 12-15 “punti di comando” (non ricordo la definizione esatta) delle FARC (Fuerzas Armadas Revolucionarias de Colombia, ossia la cosiddetta “guerriglia”). E, come se non bastasse, Leticia è anche un attivissimo centro di traffico di cocaina, perché si trova in una triplice frontiera con Brasile e Perù.
Però, di tutti questi loschi affari, lo straniero che arriva qui non vede proprio nulla (per fortuna!). Il lato piacevole, invece, di questa triplice frontiera è che …. continua a leggere qui >>
Gen112009 L’altro giorno mi è arrivata una e-mail dove, fra le altre cose, c’era scritto:
– “Beato te che hai i soldi per viaggiare….etc”.
E discorsi del genere ne ho sentito tanti da quando ho iniziato a fare viaggi lunghi. Anzi, anche da prima, con i viaggi di solo un mese.
Rispondo partendo dal mio pranzo di oggi, qui a Cali, terza città (per dimensioni) della Colombia.
Menù:
- zuppa calda con pollo, patate, pannocchia di mais, verdure varie, spezie;
- seconda portata: riso bianco, fagioli, carne (a scelta fra pollo, bovino o maiale), insalata verde, banana fritta;
- bevanda: aguapanela fresca (bevanda ricavata da un prodotto della canna da zucchero, ha il sapore di un tè dolciastro);
- due caramelle in regalo.
Pasto consumato in un ristorante sulla Avenida 6^, la via più centrale di Cali, centro anche della vita notturna con tante discoteche di salsa vicine.
Pasto servito al tavolino da gentili camerieri, in una fresca terrazza con tante palme intorno.
Costo del pasto, tutto compreso: …. continua a leggere qui >>
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