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Mar272007

(ARRAIAL D’AJUDA/1) La vacanza

INTRODUZIONE

Il viaggio non è una vacanza. Per vacanza normalmente si intende un periodo di riposo o di svago, molto spesso associato al mare o alla montagna. Il viaggio è molto di più di una vacanza. E, al contrario della vacanza, non sempre ci si riposa.
Bisogna tenere sempre attivi i cinque sensi (e spesso serve anche il sesto) per cercare di percepire tutto il percepibile e capire un luogo e la sua gente più di quanto un semplice “scatta e riparti” ci possa lasciare. Poi ci sono lunghe camminate da fare con lo zaino in spalla, sotto il sole cocente dei tropici, o faticose escursioni in foreste dall’altissima umidità e con miliardi di zanzare (maledette, perché non vi estinguete??). Pure qualche timore ogni tanto si avverte, rientrando la notte a “casa” (ostello) nelle malfamate metropoli sudamericane. E che dire poi delle lunghe ore passate, a volte, immersi nella fresca piscina dell’ostello mentre fuori impazza il caldo? 😀 I lati positivi naturalmente sono molti di più e sono quelli che descrivo nelle pagine di questo blog. Ma nulla vieta che all’interno di un viaggio non si possa anche fare una vacanza. Magari in un paesino di mare carino, con belle spiagge e senza la violenza delle città.
E così, dopo il mese “cittadino” a Rio De Janeiro e la breve parentesi montana ad Ouro Preto, decido di andare… in vacanza al mare! Arraial D’Ajuda, arrivo!

ARRAIAL D’AJUDA

Si arriva in autobus fino a Porto Seguro, si prende un traghetto per cinque minuti, poi un altro mini-bus e si arriva in questa piccola località di mare. Villaggio carino, centro super-fighetto (e quindi pieno di turisti italiani, che adorano i posti fighetti) con boutique e ristorantini molto curati, e zona al di fuori del centro più “brasiliana”, dove c’è anche l’unico ostello di Arraial e in cui mi ci infilo di corsa.
La spiaggia come al solito non è granché (ma, come ho scritto altre volte, essendo sardo ho il palato difficile) ma è molto lunga (diversi km) e per un bel tratto provvista di tanti piccoli bar-ristorante, ognuno con una musica diversa che spara a volume alto sulla spiaggia. Basta consumare una bevanda qualsiasi e si ha diritto a sedia, tavolo, ombrellone e sdraio, per cui semplicemente in base alla musica gradita scelgo ogni giorno dove rosolarmi al sole.
Passano così 4-5 giorni tranquilli e decido di spostarmi nella vicina Trancoso, dove il fine settimana c’è un importante festa che si svolge una volta al mese, quando c’è la luna piena. Preparo lo zaino, mi avvio alla reception dell’ostello per pagare ma, pochi metri prima, incontro Alvaro, argentino arrivato la sera prima in ostello, che mi propone di andare con lui e un gruppetto di brasiliane (anch’esse clienti dell’ostello) in una spiaggia vicina, sempre a Trancoso. Tempo due secondi e decido: ok, partirò domani. Quest’ultima frase la ripeterò in seguito tante altre volte, ma solo dopo altre due settimane riuscirò, a fatica, a lasciare Arraial.

PRAIA DO ESPELHO E LA NOTTE GOLIARDICA

Da quel giorno in poi infatti formiamo un gruppetto che ogni giorno si allarga sempre più. Io, Alvaro, David (svizzero) e le brasiliane del bianco sud passiamo le giornate insieme. Finché un giorno organizziamo una gita alla meravigliosa Praia Do Espelho, ad un’ora di mini-bus da qui. Ma, per movimentare un po’ di più la gita, all’ultimo momento invitiamo anche tre belle cilene arrivate da pochi giorni in ostello, che sembra non siano molto gradite alle brasiliane. E, siccome dobbiamo dividerci in due diversi bus, noi e le tre cilene andiamo in uno e le brasiliane nell’altro. Eh eh, da quel momento in poi scatterà una feroce (ma divertente) rivalità femminile!
All’arrivo ci dirigiamo verso il lato sinistro della spiaggia, all’ombra di alcune palme, e le brasiliane per ripicca vanno all’estremo opposto, a destra. All’ora di pranzo ci incontriamo a metà strada per un breve spuntino, poi loro si dirigono a sinistra e allora noi, continuando le “ostilità”, andiamo a destra. Ma oltre il promontorio a destra si apre un’altra grande spiaggia, bellissima e deserta.

Praia Do Espelho

Praia Do Espelho

Bisogna attraversare prima un fiume con l’acqua quasi fino al collo e poi… c’è un vero paradiso. Iniziamo a correre nel bagnasciuga fino in fondo, a fare capriole, a tuffarci in mare, poi nella sabbia, poi saliamo su una roccia dalla quale si vede tutta la costa e poi di nuovo in mare. Lo spettacolo della natura risveglia in noi gli istinti più infantili. Trovo una noce di cocco secca sulla spiaggia e la sua forma ovale mi ricorda una palla da rugby. Via, si disegna il campo e iniziamo a giocare a rugby (mai giocato in vita mia, non so nemmeno da dove si inizia). Dopo soli 2 minuti la partita si chiude 2-0 e con due infortuni in campo, uno per minuto. Qualche foto lì, in quel luogo fuori dal mondo, e iniziamo il lento rientro. Abbiamo appuntamento per le 17 ai bus con le brasiliane e manca poco. Ma, mentre camminiamo… incontriamo un bar sulla spiaggia con una piccola terrazza di canne proprio davanti al mare dove ci si può sdraiare… come non fermarsi?

E allora arriva il finale. Caipirinha al maracujà (un frutto tropicale) sdraiati con vista mare e tramonto in arrivo. Un’oretta così e si chiude la splendida giornata a Praia Do Espelho. Indimenticabile. Anche per Alvaro, l’unico dei tre che da alcuni giorni stava insieme ad una delle brasiliane, che dopo la giornata di Praia Do Espelho verrà immediatamente scaricato! Va bè, per una giornata così ne valeva la pena. 😀
Ma… non è ancora finita!

            
BOLLINO ROSSO – ATTENZIONE: TESTO DISEDUCATIVO

Rientriamo in ostello, doccia, spesa al vicino supermercato (coca-cola, rum, ghiaccio), prepariamo i drink e ci sdraiamo nelle amache della terrazza al primo piano, dalla quale si domina tutto il movimento dell’ostello. Passano le cilene …. continua a leggere qui >>