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Feb272007

OURO PRETO – VILA VELHA

Riuscito finalmente a lasciare Rio e le sue feste, trascorro un paio di giorni nel tranquillo paesino di montagna Ouro Preto, stracolmo di antiche chiese e abbarbicato su una ripida collina. Tanto ripida che i suoi abitanti hanno escogitato un efficace sistema per risalire le stradine senza stancarsi troppo (quando si tratta di risparmiare energie i brasiliani sono imbattibili). Salgono a zig-zag, da un bordo all’altro della carreggiata. L’ho provato anch’io, rientrando la notte tardi e stanco da una giornata di continui sali-scendi, e funzionava!
Aria fresca, prati verdi e mucche al pascolo, un ambiente che contrasta molto con i due caldi mesi passati finora in Brasile.

Ouro Preto

Ouro Preto

Il paesino però è piccolo e 2 giorni sono sufficienti per visitarlo. Poi di nuovo in autobus per Vila Velha, ancora sul mare, per visitare un’amica brasiliana conosciuta ben 10 anni prima a Cambridge, durante una vacanza-studio. Bello rivedere una persona a 10 anni di distanza. Si ritorna indietro nel tempo e, nonostante nel frattempo si siano fatte tante cose, sembra che gli anni siano volati e che solo poco tempo prima eravamo ancora nel giardino della scuola d’inglese, a chiacchierare con altri studenti di tutto il mondo.
Questa volta (sono ospite) alloggio in una casa a 4 stelle con camera singola e bagno privato a disposizione. Dopo 2 mesi di camere da 6 a 24 letti fa piacere.
Non c’è molto da vedere a Vila Velha e così, nonostante la splendida accoglienza di Alessandra e di sua sorella Valesca, il terzo giorno prendo il bus per Porto Seguo, non prima però di un ottimo barbecue a base di carne organizzato a casa del fratello. Anche in Brasile è diffusa una simpatica usanza che in Argentina è una vera regola: la domenica si fa il barbecue. Un piccolo fuoco, anche su un braciere, un po’ di carne, birra (in Brasile) o vino rosso (in Argentina) e un bel gruppo di amici o parenti. Il tempo del pasto è molto più lungo di una cena tradizionale per cui si passano diverse ore allegramente insieme. Per di più è più semplice che cucinare primo, secondo, contorni vari, etc. Questa usanza la “rubo” e appena torno a casa la voglio provare! Chi vuole favorire è ben gradito. Scrivetemi una mail così organizziamo un bel BBQ. Naturalmente… fra 9 mesi. 😉

amiche Vila Velha

Feb262007

(RIO DE JANEIRO/8) Gli amici di Rio

Nel mese trascorso a Rio ho conosciuto tante persone, grazie alla stretta convivenza che l’alloggiare in un ostello comporta. Se faccio il confronto con i miei precedenti viaggi in cui principalmente alloggiavo in hotels e posadas, il salto di qualità (sociale) è stato grande. Quando viaggiate lasciate perdere gli hotel e andate negli ostelli. Conoscerete un sacco di persone e, oltretutto, risparmierete soldi!
Se è vero che la maggior parte dei turisti si ferma in ogni luogo 2 o 3 giorni, per cui ci si conosce solo superficialmente, in occasione di feste particolari (come appunto capodanno o carnevale) le permanenze sono più lunghe e si ha così il tempo di stringere amicizie più forti. Così è capitato a me al Tupiniquim Hostel di Rio con Rodolfo (argentino), Manuel (colombiano), David (italiano), Sandy (americana) e Misato (giapponese). Con i primi 3, soprattutto, abbiamo formato un gruppo compatto, iniziando ad uscire insieme proprio dalla notte del 31 dicembre e poi per quasi due settimane. Facendo colazione insieme, andando in giro in città insieme, a ballare, in spiaggia, nei musei, ma anche rimanendo giornate intere in ostello in attesa che la pioggia finisse, aggiungendo centinaia di foto fatte insieme e un numero indefinito di caipirinhe che stravolgeva sempre anche le giornate più uggiose di questo anomalo gennaio carioca (anomalo per il tempo), abbiamo stretto una forte amicizia che poi, al momento di separarsi, si è fatta sentire con una forte commozione di tutti.
“Los intocables” è il soprannome che Rodolfo aveva scherzosamente messo al gruppo, citando la famosa pellicola con Robert De Niro sulla mafia, inizialmente perché David viveva a Palermo, lui (Rodolfo) viveva a Buenos Aires nel quartiere Palermo, Manuel era colombiano (= droga) e io italiano (= mafia), ma poi perché in quei giorni iniziarono i vari furti e rapine agli amici dell’ostello, per cui diventò una vera sfida il rimanere a Rio senza farsi rapinare (che vincemmo!).
Un giorno Rodolfo cadde in discoteca facendosi male alla testa e il giorno dopo andammo tutti insieme in ospedale, cercando di confortarlo nella sua grande tensione; un altro giorno Manuel diede un grande aiuto a me per una faccenda delicata; insomma, alla fine avevamo proprio tanti momenti in comune da ricordare.
Finché arrivò il momento di separarsi. Questo è uno dei momenti più tristi dei viaggi, prima o poi ognuno ha la sua strada da continuare e bisogna lasciare gli amici, probabilmente per sempre. E infatti è stato il periodo più triste dei primi 2 mesi di viaggio. Solo la coscienza di aver comunque passato insieme dei momenti che rimarranno indimenticabili è servita per alleggerire un po’ la pesantezza di quei giorni. E’ rimasta la promessa di cercare di incontrarsi, tutti insieme, per il capodanno 2008 sempre a Rio, ma difficilmente potrà essere mantenuta.

Amici a Rio De Janeiro

Los Intocables

Poi c’è stata Sandy, con la quale ho passato alcuni giorni di grandi feste insieme; Misato, con la sua tipica dolcezza orientale; i festaioli messicani; lo svizzero Ralph che ogni giorno, anche a tavola, raccontava a tutti quanto e come era andato di corpo (aveva problemi intestinali come l’80% delle persone dell’ostello); il pesarese Matteo che una mattina arriva in ostello, mi vede mentre faccio colazione e mi dice:” Io ti conosco…. “ (aveva visto il mio sito e le foto – eh eh, la fama aumenta!); il brasiliano Marcio e famiglia; etc. Tante persone, tante nuove esperienze, tante emozioni.
In questo stupendo mese a Rio ho passato momenti indimenticabili, proprio quelli che rimangono dentro e a volte aiutano nei periodi bassi. E ci ho lasciato, come può accadere quando si sta a lungo in uno stesso luogo, anche… un pezzo di cuore.

Gli amici di Rio de Janeiro

 

 

Feb252007

Quinta feira, 22 fevereiro

Ecco, giovedi 22 febbraio ho passato una serata veramente particolare. Ora lo scrivo qui così quando lo rileggo fra 20 anni mi ricorderò la data! 😀

Feb152007

Breve riassunto

Ok, sono in arretrato come al solito! Devo chiudere la puntata di Rio, e poi citare gli altri luoghi in cui son stato dopo (Ouro Preto, Vila Velha, Arraial D´Ajuda e Itacaré) prima di arrivare a Salvador dove sono ora. Giá scritto quasi tutto su carta, mi é mancato il tempo di ricopiare tutto sul web e sistemare le tantissime foto fatte.

Ma… fra un´ora qui inizia il carnevale, dalle 17 alle 6 della mattina dopo. E cosi´ avanti per 7 giorni, nelle strade a inseguire i “blocos eletricos”, dei camion che sparano musica ad altissimo volume mentre la gente li segue dietro ballando (e bevendo!). Quindi ancora per un po´ il tempo libero scarseggierá!

2 opzioni per il carnevale qui a Salvador. La prima: pagare il biglietto di accesso ai “blocos” (circa 300 r$, cioé piú di 100 euro a notte per 7 giorni) per stare all´interno della corda che delimita i paganti, sorvegliati costantemente da guardie per evitare qualsiasi problema, e rifocillati da cibo e bevande. La seconda: non pagare nulla e stare al di fuori della corda. La musica e´la stessa, la gente e´piú povera e quindi, a detta dei brasiliani, é molto rischioso. Furti e risse costanti. Costo 0 r$ (che fanno 0 euro).

Chi indovina quale opzione scegliero? 😀 😀 😀

Ciao!

Feb12007

(RIO DE JANEIRO/7) Le bellezze di Rio

Non si può chiudere il capitolo “Rio” senza citare le sue più famose attrazioni.
In primis il Corcovado, la collina in cima alla quale sorge l’imponente statua del Cristo. Le guide di viaggio asseriscono che la vista della città di Rio sia la più bella del mondo (seguita da San Francisco), e il posto migliore per constatarlo è proprio la cima del Corcovado. Tantissima gente presente, tanto che spesso bisogna fare i turni per fare le foto, ma poi quando si arriva al bordo del terrazzo si viene assolutamente ripagati. Da destra a sinistra lo sguardo passa dalla spiaggia di Ipanema a quella di Copacabana, a Botafogo, poi c’è il Pan di Zucchero, poi si vedono le tante favelas abbarbicate sulle ripide colline fino, all’estrema sinistra, il mitico stadio Maracanà, il più grande del mondo.

Rio De Janeiro, vista, baia guanabara

Rio De Janeiro, vista dal Corcovado

Seconda attrattiva in ordine di importanza è il Pan di Zucchero, anche se non si raggiunge qui lo spettacolo del Corcovado. In compenso però c’era uno spettacolo di ragazza brasiliana, praticamente perfetta, che ho provato a fotografare quando il suo ragazzo si girava, senza riuscirci però abbastanza da vicino.

Pan di zucchero, Rio De Janeiro

Pan di zucchero

Da citare poi il museo di arte contemporanea a Niteroi, cittadina contigua collegata con un lungo ponte, da apprezzare più per la sua architettura esterna (progettato da Oscar Niemeyer, architetto che disegnò Brasilia) che per le esposizioni interne (dei dell’antica Grecia).

Museo arte contemporanea Niemeyer

Museo arte contemporanea

Ma il vero spettacolo di Rio, ciò che da solo vale tutto un viaggio nella città carioca, è …. continua a leggere qui >>

Gen292007

(FOTO Brasile/1) Foz De Iguacu, Curitiba, Ilha Do Mel

Finalmente ho iniziato a mettere mano alle foto già fatte in Brasile (quasi 1000, di cui 700 solo a Rio!).

Ecco una prima selezione dei luoghi visitati prima di Rio (Foz De Iguacu, Curitiba e Ilha Do Mel).

Come le altre si possono poi rintracciare anche dalla pagina viaggi/girodelmondo.

 

FOTO

 

Ciao! 😐